di Marco Bagnoli
marzo 2024
Abbiamo incontrato i Coconaz, perché ci piaceva di ascoltare un po’ di musica fresca e divertente. I Coconaz si formano nel 2018, attingendo direttamente al rock degli anni Novanta, come Red Hot Chili Peppers, Blur, Green Day e Oasis. Ma non solo. Ciascun Coconaz custodisce in cuor suo un mondo di preferenze musicali del tutto personale: si va dai Beatles ai Ghost, fino ai Dire Straits.
Hanno realizzato un disco di dieci canzoni, curando ogni singolo passaggio che va dalla scrittura, all’arrangiamento, alla registrazione vera e propria. Solo la stampa fisica del CD è stata affidata a un professionista esterno; si è trattato insomma di una vera e propria autoproduzione sotto ogni punto di vista. Le foto che vedete sono state scattate da un’altra professionista, la loro amica di Campi Bisenzio Virginia Vinci, mentre il video del loro primo singolo lo ha girato Matteo Guerra, un videomaker di Agliana.
Il disco è stato fatto dai quattro Coconaz al completo, e cioè: Giulio Nesti, voce, chitarra ritmica e tastiere; Marco van Hemert, chitarra solista e cori; Alessandro Petroni, batteria e cori; Giovanni Castaldo, basso. Tuttavia è bene precisare, e diramare ai quattro venti, che il ruolo di bassista è attualmente vacante, in quanto Giovanni si è trasferito a Napoli in giugno, per motivi di lavoro. Mentre i rapporti tra i quattro si mantengono ottimi, i nostri tre della porta accanto continuano ad essere comunque piuttosto impegnati, tra lavoro e università: Giulio è prossimo alla Laurea Magistrale in Economia, quindi aspettiamo i confetti rossi. Resta il fatto che al momento, se vogliono esibirsi, i tre rimasti in Toscana dovranno affidarsi alle basi registrate, per le parti di basso o per quelle di tastiera. Quindi fatevi avanti, non siate timidi! Oltre al disco fisico, i Coconaz hanno occupato tutte le possibili opportunità offerte dalla rete, e così li trovate agevolmente su Youtube, Spotify, Apple Music, Amazon Music – e ovviamente anche su Facebook e Instagram. Loro scrivono canzoni in inglese, e parlano di esperienze e delusioni, e anche qualche piccola soddisfazione, certo.
Il disco si chiama “Holdin’on to memories”, e racconta appunto delle tristi e amare vicissitudini di un gruppo di ragazzi nati appena nel 1998. Il primo singolo si intitola “Taxy Driver”, ma non ha nulla a che vedere col film di Scorsese con De Niro. Parla invece di un tizio automunito che dava passaggi alle ragazze delle superiori, mentre i nostri Coconaz se la facevano ancora a piedi… Che altro dire? I Coconaz sembrano proprio grandi amici, e soprattutto sembrano davvero in gamba. Sicuro che sentiremo ancora parlare di loro. Il primo giugno dello scorso anno hanno aperto la serata per la tribute band dei Guns ‘N Roses, i Night Train, al Santomato Live. Un palco di tutto rispetto, diciamo noi, del tutto meritato.
Ah, giusto: il nome della band è venuto fuori a seguito di un intenso brain-storming finalizzato a rimediare qualcosa di fresco e divertente – una specie di long-drink, insomma. Il nome sembra adatto, le canzoni pure. Quindi adesso basta con le chiacchiere e ascoltiamoli.