di Piera Salvi
giugno 2015
L’artefice del miracolo Carpi in serie A è l’aglianese Cristiano Giuntoli. Il successo della squadra biancorossa emiliana e del suo direttore sportivo è, dunque, anche un successo aglianese. Inoltre, al momento in cui scriviamo è dato per certo (anche se non ufficializzato) il passaggio di Giuntoli a D.S. del Napoli. L’amministrazione comunale, nella serata del 22 giugno, in piazza Aldo Moro di San Niccolò, ha deciso di premiare questo concittadino di cui Agliana è orgogliosa. Cristiano Giuntoli è partito dalla scuola calcio dell’Aglianese a sei anni, giocando poi nei settori giovanili della società neroverde, per passare successivamente al Prato, al Latina e in altre varie squadre liguri. Come giocatore era ritenuto un ottimo difensore ed ha disputato campionati di serie D e C. Gli ultimi sei anni sono stati completamente in ascesa per Giuntoli, che come direttore sportivo ha esordito nel Carpi nel 2009 (dopo una collaborazione con il Savona), quando la squadra biancorossa emiliana era in serie D. Sei anni di scalata: dalla serie D alla Lega pro, poi in B e finalmente in A.
Esempio di eccellenza sportiva di cui Agliana è fiera, Cristiano Giuntoli, 43 anni, è nato e tuttora risiede in Terra Betinga, ad Agliana vivono la sua famiglia e i suoi parenti e qui ha il suo “buen retiro” nel poco tempo disponibile quando torna a casa: «Per stare con le mie donne», come dice, riferendosi alla mamma, alla sorella e alla nonna. Giuntoli in sei anni ha portato il Carpi dalla serie D alla massima serie del calcio, con un esiguo monte-ingaggi. «Al primo posto mettiamo le idee, non i soldi. L’importante è creare uno staff di prim’ordine e un ambiente favorevole alla crescita dei ragazzi. La promozione in A è grande motivo di soddisfazione, ma se le cose accadono è perché qualcuno le ha pensate» ci ha detto. Un paio di scarpe usate avvolte in carta di giornale furono le sue prime scarpe da gioco: «Allora si usava passare ai nuovi iscritti le scarpe dei ragazzi che lasciavano» ricorda Cristiano. «Mi furono consegnate da Edoardo Baldi, lo ricordo bene, quando feci il mio ingresso nell’Aglianese. Mi iscrisse mio padre, perché voleva che coltivassi la mia passione per il calcio».
Il padre di Cristiano, era Tiziano Giuntoli (imprenditore e commerciante prematuramente scomparso dieci anni fa), la mamma Cosetta Pancani, ex insegnante, è emozionata e commossa per i successi del figlio, che ha avuto l’onore (con l’amministratore delegato del Carpi, Stefano Bonacini e con il presidente, Claudio Caliumi) di ricevere dall’Università di Urbino il “Sigillo d’Ateneo”, prestigioso riconoscimento per la prima volta assegnato ad una società sportiva, indicata come modello da seguire, dove i valori dello sport si sono incontrati con un’ottima gestione manageriale. «Una soddisfazione eccezionale, meravigliosa, inaspettata» anche per lo zio Raffaello Giuntoli, che ha seguito con passione l’attività di Cristiano. Il Carpi sotto la direzione di Giuntoli ha mancato la promozione in B nel 2012 per il grosso contraccolpo dovuto al terremoto. Quest’anno la squadra ha conquistato la serie A e il D.S. biancorosso probabilmente a luglio passerà al Napoli. In ogni caso, l’aglianese Cristiano Giuntoli è ormai entrato a pieno titolo nella storia del calcio italiano.