di Marco Bagnoli
giugno 2023
Davide Gallina è un giovane uomo di trentadue anni, e nella vita fa “l’artigiano”, come dice lui – mentre in realtà è un artista, anzi, un “artista”, tra le virgolette che la sua modestia ci impone di elevare. È un ritrattista e un illustratore, ma il suo percorso di formazione non è dei più prevedibili. Come dice lui tutti quanti giochiamo coi colori da bambini, ma non tutti poi si ricordano come si fa; e nemmeno Davide, che dopo una vaga infatuazione per il disegno e i fumetti opta poi per il liceo – e il liceo scientifico! Fino al diploma tutto regolare, e poi a un certo punto le cose iniziano a muoversi veloci, tutte assieme. Nel volgere di poco tempo ecco che uno sguardo di carta, quello nientemeno che di Eva Kant, cattura la sua anima e la risveglia di colpo: è una Eva tutta bidimensionale, è quella creata dalla bravura di Giuseppe Di Bernardo, ospite a Lucca Comics e intento a firmare autografi. Di Bernardo è un grande illustratore di Diabolik, e Davide si sorprende ad ammirarlo, un disegno dopo l’altro. L’ammirazione si trasformerà presto nella voglia di emulare questo inedito “maestro”, fino a diventare suo amico – perché Davide ha capito che adesso vuole tornare a disegnare, e vuole fare questo nella vita. Il momento, all’indomani dell’abbandono del posto da facchino in una grande azienda di spedizione di Pistoia, si presta in particolar modo ad una rinascita, perché è quello che segue il marzo del 2020. E il lockdown diventerà per Davide un ritiro di crescita e conoscenza: conoscenza di sé e di quello che vuole fare da ora in poi, e inizio di un percorso da autodidatta nell’universo del disegno. E da appassionato di fumetti non può che cominciare da questi, magari proprio da quel manga giapponese che segue da una vita, One Piece, con le sue avventure di pirati per mari. Davide realizza così un grande foglio sul quale riproduce le scene più memorabili della serie (foto in questo articolo).
E poi, potenza dei social, questo disegno attira un’attenzione inimmaginabile; è quella dell’ufficio stampa della famiglia Gassman, che gli commissiona un ritratto dell’immenso Vittorio, giusto in tempo per le celebrazioni del centenario della nascita, nel settembre 2022 (foto in questo articolo). E così, un ritratto fatto a mano da Davide finisce esposto a Roma, all’Auditorium parco della musica, e un secondo disegno del Mattatore è stato invece visibile al pubblico presso il Palazzo Ducale di Genova, mentre sono oggi entrambi conservati a casa Gassman. Questo spinge il nostro “artigiano” a fare sul serio, sorretto da questo primo successo e dall’immancabile sostegno della famiglia.
Mentre leggete queste righe probabilmente Davide sta disegnando – perché per diventare bravi bisogna faticare – oppure sta scattando una foto su cui lavorare a casa, quando non realizza disegni su commissione. Come ci insegna qualunque foglio di carta, ecco però che lo spazio a nostra disposizione sta finendo; ma c’è ancora qualcosa che vale la pena scrivere – e non certo per dire che tipo di tecnica usi Davide o il tipo di matita che preferisce.
Ci piace chiudere ricordando un nostro grande “interprete” dei giorni ormai passati, e cioè Alessandro, detto Vannino, che proprio in questi giorni di giugno avrebbe compiuto settant’anni, e che come promesso si sarebbe visto regalare un ritratto fatto da Davide giusto per il suo compleanno (foto in questo articolo). Come dice il nostro “artigiano” del disegno, che trova il termine “artista” fin troppo abusato, che cos’è il disegno? Cos’è un segno sulla carta? Che cos’è il genio? È capire che forse, alla fine di tutto, il succo del discorso sta nell’essere in grado di suscitare un’emozione, di turbare un poco quest’animaccia imperturbabile che ci tiriamo dietro, magari andando a disegnare proprio una faccia barbuta, una ruga, un qualcosa che resta controvento, come una specie di sorriso.