di Giacomo Bini
settembre 2016
Fa una gran tristezza vedere oggi le condizioni di degrado e abbandono in cui si trova l’edificio della ex Poltronova, un’azienda di qualità e di livello internazionale che per anni è stata l’orgoglio dei territori di Montale e di Agliana.
Il complesso immobiliare in via provinciale pratese che ospitava la Poltronova è in uno stato di irrimediabile decomposizione. La sede di quella che per anni è stata un’impresa leader mondiale nel campo del design, si è trasformata in una enorme discarica a cielo aperto. Le mura formano uno scheletro fatiscente che perde pezzi ad ogni folata di vento come ha dimostrato la tempesta del 5 marzo 2015, quando una gragnuola di frammenti di eternit della copertura investirono la strada provinciale pratese e le case di fronte. Carcasse di auto e vecchi elettrodomestici, materassi e mucchi di rifiuti di ogni genere sono ammassati lungo il perimetro del parcheggio esterno, sotto il porticato, dentro un capannone e contro la cancellata d’ingresso. All’interno si intravedono, accanto alle indicazioni ormai scolorite e smozzicate delle mostre, degli uffici e dei magazzini, mobili d’ufficio scaraventati per terra, sporcizia di ogni tipo e soprattutto i segni di un saccheggio continuo effettuato alle strutture e agli impianti. Sono stati portati via perfino i cavi elettrici, le prese, i radiatori del riscaldamento, le maniglie e le porte, per non parlare delle grondaie e dei canali di rame. Anche sui tetti del vasto complesso sono state asportate le fasce di rame che contribuivano a tenere ferme le lastre in eternit.
Dopo il fallimento definitivo dell’azienda nel 2013 lo stato di abbandono è aumentato. Il complesso è chiuso, apparentemente non accessibile, ma evidentemente qualcuno vi entra a fare incetta di quel poco che resta. Per i residenti che abitano nelle case di fronte, un edificio così grande lasciato al più completo degrado, è fonte di preoccupazione oltre che offrire uno spettacolo sgradevole alla vista. Qualcuno dei vicini ha chiesto al Cis almeno la rimozione dei rifiuti accumulati all’esterno della struttura, lungo la strada, ma per ora senza risultato. La Poltronova è stata a lungo un fiore all’occhiello per la nostra zona, ora quel fabbricato pieno di rifiuti costituisce un pessimo biglietto da visita.
Un epilogo immeritato per il gioiello industriale e artistico creato dal pittore Sergio Cammilli, dall’imprenditore Mario Bonacchi e dai falegnami Loredano Bucciantini e Vinicio Scatizzi che ha visto esposti alcuni suoi prodotti al Moma di New York e vantato progettisti del calibro di Ettore Sottsass e Gae Aulenti. Della Poltronova di un tempo è rimasta solo l’insegna, a uno degli ingressi, che forse non è apparsa interessante agli sciacalli. Ma anche l’insegna sta per essere coperta dai rampicanti, che si stanno impadronendo di tutta la parete che costeggia la provinciale.