di David Colzi. Foto: Gabriele Bellini
settembre 2020
Dolphy’s è una solida realtà imprenditoriale aglianese da 27 anni, nata inizialmente come una scommessa, dato che negli anni Novanta le parole “wedding planner” dalle nostre parti non dicevano niente, o quasi; c’erano naturalmente già i catering, ma erano pochi e il più delle volte le giovani coppie si affidava ai ristoranti per il loro giorno più bello. Solo nel nord Italia e in città grandi come Roma, da sempre all’avanguardia, cominciavano ad essere conosciute le figure professionali di coloro che organizzavano matrimoni ed eventi, offrendo soluzioni personalizzate, fra location, catering e decori, gestendo così tutti gli aspetti del ricevimento, sia da un punto di vista pratico che creativo. Ed è proprio guardando verso nord che Luigi Matteucci e sua moglie Patrizia Guazzini, decisero di creare qualcosa di simile ad Agliana; pensate che all’epoca, da un punto di vista fiscale, non si riusciva neanche a collocare la figura dell’“organizzatore di eventi” Noi siamo andati a fare il punto di questi primi anni di attività di Dolphy’s, parlandone con i due coniugi imprenditori.
Come sono cambiati i matrimoni da quel lontano 1994?
«Tantissimo», dice Patrizia. «Oggi, complice anche i social network come Pinterest, si vedono tante soluzioni che riguardano l’arredo o l’apparecchiatura dei tavoli, e questo stimola molti giovani a cercare l’originalità. Poi non scordiamo l’apporto di programmi tv che parlano del nostro settore, dove spesso vengono mostrate scenografie spettacolari».
E voi come rispondete?
«Con tante soluzioni ad hoc», aggiunge Luigi. «Ad esempio, in un matrimonio all’interno di un chiostro, abbiamo steso un manto di erba vera sopra il pavimento in pietra, per creare un effetto giardino, mentre in un altro avevamo cuochi giapponesi che preparavano il sushi espresso davanti agli ospiti».
Quindi, se ho ben capito, l’originalità, la creatività e il servizio sono le carte vincenti…
«Sì. Noi stiamo molto attenti anche all’estetica dell’allestimento, dando sempre qualcosa in più, senza costi aggiuntivi. Questo lo facciamo sia per una soddisfazione personale, sia perché diventa la nostra pubblicità migliore; infatti l’80% dei nostri clienti sono ragazzi che hanno partecipato come ospiti ad un nostro evento e ne sono rimasti colpiti».
Comunque oggi non si può prescindere da internet.
«Certo, soprattutto nel nostro settore», prosegue Patrizia. «Per fortuna possiamo contare su nostra figlia Melania che, oltre ad affiancarmi nella parte creativa, segue tutti i nostri social, mentre Luigi si occupa dei catering e di seguire i clienti in situ».
Voi realizzate circa 60 matrimoni l’anno, oltre a tanti eventi come cene aziendali: quante persone siete riusciti a servire in un solo ricevimento?
«Per quanto riguarda i matrimoni siamo arrivati a 300», afferma Luigi, «mentre come eventi aziendali, il massimo raggiunto è 900».
Un luogo comune vuole che, vicino alla fatidica data, la sposa “dia di matto”: è vero?
«A dirla tutta, oggi anche gli uomini arrivano molto stressati al matrimonio», continua sorridendo Patrizia. «D’altronde gli impegni si moltiplicano e ci sono mille dettagli da sistemare; in quei momenti il nostro supporto è particolarmente apprezzato».
E poi ci sono gli imprevisti del momento…
«Sì certo!», ricorda Luigi. «Per questo bisogna essere sempre presenti all’evento. Pensi che talvolta partiamo la mattina alle 10 e torniamo alle 6 del mattino dopo».
Insomma, voi siete i direttori d’orchestra.
«Vero. Infatti c’è un ritmo da seguire e orari da rispettare, in modo che tutto si svolga nella sequenza giusta, così come pianificato assieme agli sposi».
Chiudiamo con una nota dolente, il Covid. A voi come è andata?
«Non bene,» conclude Luigi, «visto che circa il 90% delle prenotazioni di quest’anno è slittato al 2021, rendendo più difficile la possibilità di acquisire nuovi clienti, e questo è stato un duro colpo. Comunque siamo ripartiti a pieno ritmo e l’entusiasmo non ci manca».
