di Piera Salvi
giugno 2021
Nato ad Agliana nel 1958, la sua vocazione al sacerdozio sbocciò nel 1981, quando aveva 23 anni, studiava agraria e suonava la chitarra animando le liturgie. Terminati gli studi in seminario venne ordinato sacerdote nel 1985 e, dopo la celebrazione della sua prima messa, nella chiesa di San Piero ad Agliana (la parrocchia dove ha trascorso infanzia e giovinezza e dove ancora vivono i suoi cari), iniziò il suo ministero religioso come parroco in varie parrocchie della montagna pistoiese (Mammiano, Pianosinatico, Rivoreta, La Lima, Popiglio). Nel 1991 diventò un prete di città: parroco di San Vitale e San Benedetto a Pistoia. Dal 2016 è un prete di campagna, alla guida delle parrocchie di Vignole e Casini, nel comune di Quarrata.
Dovunque, don Alessandro Marini si è contraddistinto per la semplicità, la disponibilità all’ascolto e all’aiuto, soprattutto verso i più poveri e i più bisognosi. In passato ha prestato la sua opera anche come cappellano nel carcere pistoiese di Santa Caterina in Brana, trovandosi a contatto con realtà difficili e complesse. Tiene vivo il suo amore per la terra dedicandosi alla coltivazione dell’orto. Don Alessandro si distingue anche per l’animo poetico. Nel 2009 fece quello che lui stesso definì «uno scherzo da prete»: scrisse il suo primo libro dal titolo “Osando la terzina” (con prefazione dell’allora vescovo di Pistoia monsignor Mansueto Bianchi), cimentandosi in modo un po’ giocoso nello schema poetico della terzina di Dante Alighieri. Nessuna pretesa di paragonarsi al Sommo poeta, ma piuttosto un invito ad avvicinarsi alla riflessione su fatti e personaggi biblici, oppure su argomenti e situazioni del mondo moderno. Le sue terzine vanno dai sacramenti e ai santi, dai cinque sensi, agli oggetti di uso comune, come il letto e il frigorifero.
Per don Marini, tutto fa poesia e tutto avvicina a Dio. Ma non si è fermato lì. Dieci anni dopo, nel 2019, ha “osato” l’ottava rima, nel libro “Niente è impossibile a Dio”, con prefazione dell’attuale vescovo di Pistoia monsignor Fausto Tardelli. In questo caso le riflessioni in ottava rima si potrebbero anche cantare, secondo una tradizionale consuetudine. E nel 2020 eccolo alle prese con i proverbi popolari, sempre con sfondo spirituale, in un libro con prefazione dell’ex sindaco di Quarrata Stefano Marini. Insomma, don Alessandro si può definire un sacerdote con l’inclinazione alle forme poetiche e ai proverbi della tradizione toscana, uno che ti può far riflettere sulla vita e sul cristianesimo a suon di ottave, di terzine o proverbi. «Del resto, le forme proverbiali ci sono anche nel Vangelo» spiega don Alessandro «Non ho nessuna pretesa poetica. I libri sono stati stampati in poche copie e già distribuiti».
Da parroco, come ha vissuto le restrizioni a causa della pandemia? E riscontra maggiori necessità di aiuto da parte delle persone?
«Le difficoltà» riferisce il sacerdote «ci sono state nei periodi di maggiori restrizioni che hanno imposto di ridurre le visite ai parrocchiani e le messe celebrate senza la presenza dei fedeli. Io trasmettevo le messe via Facebook, ma non è come in presenza. La tecnologia in queste situazioni è utile ma non può sostituire il rapporto umano. E’ stato un periodo faticoso e i bisogni delle famiglie sono aumentati, non solo dal punto di vista economico ma anche spirituale. C’è smarrimento. Però c’è anche la volontà di ripresa e la speranza di uscire dal tunnel e tornare a vedere la luce».