Don Enrico Pretelli

Don Enrico Pretelli

di Piera Salvi

settembre 2015

Carissimo don Enrico, ti siamo stati molto vicini, hai dimostrato tutta la forza e la volontà di proseguire, perché oltre l’effetto dei farmaci vi era anche quello del nostro affetto filiale. Perdonaci se ti abbiamo causato ferite per le nostre mancanze.  Abbiamo conosciuto le tonalità accese del tuo carattere, ma sapute comprendere diventavano sfumature di spontaneità familiare, superiore è sempre stato il tuo amore di padre. Ciascuno di noi porta nel cuore segni indelebili del tuo passaggio, le nostre comunità hanno trovato in te un degno continuatore della tradizione religiosa ma anche della sensibilità sociale e civile storicamente consolidate. La finestra aperta dello studio, segno del tuo esserci, era per noi uno sguardo confortante. Dalla finestra del cielo continua a benedire le nostre comunità

 

Questo il toccante saluto delle comunità dei Santi Filippo e Giacomo della Ferruccia e dell’Immacolata Concezione del Barba a Don Enrico Pretelli, guida delle due parrocchie, per le esequie del piovano (come tutti lo chiamavano), celebrate il 19 giugno 2015. Don Enrico si era spento il 17 giugno nel reparto di neurochirurgia all’ospedale di Careggi, dove era ricoverato per una grave emorragia. Oltre al nipote Riccardo, con lui c’erano don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro a Pistoiadon Alessandro Carmignani, parroco di Marliana e don Andrea Mati, parroco di Lamporecchio, legati da sempre a Pretelli e da lui spronati nel cammino del sacerdozio. Il rito per l’ultimo saluto si è svolto nella chiesa di Ferruccia, dove don Enrico aveva profuso il suo impegno per restaurare dipinti di valore artistico. Appassionato di arte e cultura, il sacerdote aveva lavorato molto per allestire nei locali della canonica di Ferruccia il “Museo di arte sacra” (sezione del Museo diocesano) dove sono esposti oggetti di culto, arredi e paramenti sacri. Il Museo fu inaugurato il 30 settembre 2000, ma il progetto era partito su indicazione di Antonio Paolucci agli inizi degli anni Settanta (quando l’attuale direttore dei Musei Vaticani, era funzionario e poi soprintendente a Firenze)«Don Enrico è stato un sacerdote dedito al servizio del Signore e del popolo di Dio, si è donato senza misura» ha detto il vescovo di Pistoia, Fausto Tardelli«Era amato, stimato e riconosciuto come un vero padre»

Enrico Pretelli era nato a Forrottoli il 4 agosto del 1932. Ordinato sacerdote in cattedrale a Pistoia il 29 giugno 1957 dall’allora vescovo Mario Longo Dorni, fu cappellano a Montemurlo fino al 1960, poi a Casalguidi nel 1961 e parroco a Bardalone e Limestre fino al 1968. Il 27 luglio di quello stesso anno fu accolto festosamente nella parrocchia di Ferruccia,  dove ha sviluppato un vivace polo attrattivo per la comunità, con catechesi, animazione liturgica, l’Azione cattolica, il giornalino, il Centro sportivo italiano, le rappresentazioni teatrali e campi scuola estivi per ragazzi. Notevoli i sui impegni per ristrutturazione e manutenzione della chiesa, della canonica, del teatro e del circolo “La Tranquillona”, nonché l’acquisto del campo attiguo divenuto ‘da gioco’ e il Museo d’arte sacra, con il contributo della Regione Toscana e dei Comuni di Agliana e Quarrata. Dal 13 settembre 1986 guidava anche la parrocchia di Barba. Il 29 giugno 1982 i fedeli lo festeggiarono in occasione del 25° anniversario di sacerdozio. Nel marzo 2014 era stato nominato monsignore dall’allora vescovo di Pistoia, Mansueto Bianchi.

Addio amatissimo pievano, ti abbracciamo e ti ringraziamo dal profondo del nostro cuore è l’ultimo saluto dei suoi parrocchiani. 

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