di Serena Michelozzi
giugno 2019
Dunia Sardi, classe 1941, è appassionata da sempre di scrittura, ed infatti sin da bambina adorava non solo sentir raccontare storie, ma soprattutto scriverle e raccontarle agli altri. Dunia inoltre si interessa di storia locale, e fin dai suoi primi libri ha dato voce e volto a personaggi, luoghi e avvenimenti della Toscana del ‘900, creando opere di genere memorialistico: «Per me scrivere è come tornare a vivere: mi immedesimo nel personaggio e soprattutto nei luoghi» ci spiega Dunia. «E’ come se avessi fotografato nella mente quello che scrivo. Scrivo basandomi sulla realtà dei fatti, che delle volte viene anche romanzata. Descrivo i luoghi com’erano, do una fotografia del tempo e degli avvenimenti. Ho parlato del clima che si viveva al tempo della Resistenza, dei nostri partigiani aglianesi, dei militari al fronte…»
Nelle sue narrazioni si ritrovano quindi piccole schegge di esistenze, le tessere mancanti di un mosaico che ricostruisce la grande Storia del nostro tempo. Passando per la seconda guerra mondiale ne “La bambina con la farfalla sulla testa” (Attucci Editrice 2010) e “L’Arcobaleno di Vittoria” (Sassoscritto Editore 2013), si arriva poi a toccare la Resistenza, la vita contadina, il lavoro e l’emancipazione femminile ne “Le ragazze della fabbrichina”, “I pescecani” e ne “Il velo della sposa” (Sassoscritto Editore 2011), leggenda la cui storia poteva essere vera (chi lo sa?!), a cui la nostra scrittrice ha deciso di dare un finale di speranza. Con “Atte a casa, 100 anni di storia di donne” (Settegiorni Edizioni 2014), l’autrice ha infine reso omaggio alle donne del ‘900.
I libri di Dunia hanno avuto sempre un grande successo, sia ai concorsi a cui ha partecipato che nelle recensioni da parte di importanti critici e del pubblico di lettori. Il romanzo “Il velo della sposa” nel 2013 ha ottenuto il premio “Profumo d’Autrice” al concorso internazionale “Città di Cattolica” organizzato dall’associazione Pegasus e il premio speciale della giuria al concorso internazionale “Casentino” (Centro Culturale Fonte Aretusa). Nel 2013 a “L’arcobaleno di Vittoria” è stato assegnato il premio selezione “Scrittore toscano dell’anno” presso la Regione Toscana e successivamente, nell’anno 2014, è stato premiato al concorso “Il Casentino” di Poppi ove risultava finalista al premio “La Pania” di Molazzana. Ancora. “La bambina con la farfalla sulla testa”, con prefazione dello scrittore Gianni Cascone, è stata inserita nell’Archivio Diaristico Nazionale di Città della Pieve; nel 2017 è uscito il libro “Alla Stagion dei fiori”, pubblicato da Polistampa di Firenze, che nello stesso anno si è aggiudicato il premio speciale della giuria al concorso “Il Casentino”, di Poppi.
«“Alla stagion dei fiori” racconta il periodo della seconda guerra mondiale, di due ex soldati che si ritrovano a distanza di cinquanta anni, di un maestro di scuola elementare che si perde nella musica e nella poesia, di due giovani assistenti, testimoni di memorie, di racconti e di confidenze: ognuno è in cerca di un’identità, di una propria definizione … in fondo, sono tutti ospiti della vita» dice la nostra scrittrice. La sua opera preferita è “La bambina con la farfalla sulla testa”, che, scandito in tre parti (Le case alte della Bure – In tempo di pace – Il colore della speranza) ed in venti racconti, narra il mondo contadino ed operaio dell’Agliana di un tempo, che oggi non esistono più. I ricordi-racconti vengono narrati dal basso, attraverso l’autrice, ritornata bambina.
Al momento Dunia sta lavorando ad altri libri, di cui uno dovrebbe uscire a breve…e noi lettori, affamati di vecchie memorie e storia locale, restiamo in attesa.