Fattoria Verdiani (fra tradizione e innovazione)

Fattoria Verdiani (fra tradizione e innovazione)

di David Colzi. Foto: Adriano Tesi

settembre 2013

Prima del benessere economico degli anni ’60, anche Agliana era una realtà agricola, ma oggi le ultime testimonianze di quel mondo antico sono in poche frazioni, tra cui Ronco e Ponte dei Bini, dove si possono ancora vedere campi coltivati e “sentire” l’odore del bestiame. E proprio al Ponte dei Bini si trova una delle poche fattorie rimaste nella pianura di Pistoia, probabilmente l’ultima ad avere un allevamento così completo, con circa cinquanta vitelli, sessanta maiali, trenta cavalli, una ventina tra capre e pecore, e ovviamente diverse galline; stiamo parlando della Fattoria Verdiani, situata accanto alla strada che costeggia il fiume Calice.

Una storia iniziata nel 1969, quando Vivaldo Verdiani creò il suo allevamento là dove si trova ancora oggi, forte dell’esperienza di tutta una vita lavorativa nel settore del bestiame; poi fu la volta del figlio Luciano e oggi prosegue la tradizione di famiglia il nipote Alessandro, aiutato dalle sorelle Veronica e Sandra, sempre sotto l’occhio vigile e esperto di papà Luciano, che si occupa dell’acquisto del bestiame, e di mamma Piera, vera “matriarca” della fattoria. In più possono contare anche su un collaboratore, Dan, che da undici anni lavora con loro, perché quella dei Verdiani è una vita veramente dura, le cui giornate di lavoro sono sette giorni su sette, il tutto scandito dalla luce del sole e dal ritmo delle stagioni, dato che nei campi attigui alla tenuta si coltiva mais, orzo e quant’altro serve per foraggiare gli animali.

Ovviamente questo modo di vivere e lavorare attira le scolaresche che talvolta vengono a vedere come si vive in campagna; a tal proposito Veronica ci fa sapere che si stanno attrezzando per creare una vera e propria fattoria didattica, incrementando così le visite. D’altronde, tutta la proprietà è una vera scoperta per i bimbi delle scuole materne ed elementari: «La gallina è quella che gli rimane più impresso,» dice sorridendo Veronica «credo che per loro sia un po’ come vedere un animale esotico allo zoo. Pensi che una volta un bimbo mi ha chiesto se avevamo anche i dinosauri!» Interessante poi è l’intenzione di creare un progetto di “Terapia dell’asino”, che prevede un percorso simile all’ippoterapia, ma con un animale più mansueto e, nonostante la nomea, molto intelligente e affettuoso. A parte tutte queste iniziative, tra cui quella di creare uno spaccio aziendale in loco, la sussistenza della fattoria è ancora principalmente legata alla vendita degli animali, sia alle macellerie che ai privati del territorio di Pistoia e Firenze.

Poi dal 2002 un’ulteriore attività fa conoscere il lavoro dei Verdiani: infatti Alessandro, assieme al cognato Ivan Magni, ha dato vita ad un laboratorio a Ferruccia di Quarrata, dove preparano salumi e insaccati con carni provenienti dai suini allevati al Ponte dei Bini e non: «I nostri maiali forniscono il 50% dell’intera produzione» precisa Alessandro «perché la richiesta è tanta, e noi per soddisfarla dobbiamo affidarci anche ad allevamenti selezionati». Qui si produce tutto ciò che può essere ricavato dalle carni suine, con un occhio di riguardo per i prodotti toscani, come l’apprezzatissima arista cotta sott’olio, senza però tralasciare l’ingegno e la voglia di cose nuove, che ha portato Ivan a creare il “Il cuore dolce toscano”, un salume dalla forma e dal sapore caratteristico. Così, chiunque può apprezzare prodotti nati dalla passione e dall’esperienza di Alessandro e Ivan, due “professori della ciccia”.

podereverdiani@hotmail.it

 

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