Gabriella Tavella – una vita dedicata al benessere della vista

Gabriella Tavella – una vita dedicata al benessere della vista

di David Colzi. Foto: Gabriele Bellini.

settembre 2023

Gabriella Tavella, aglianese doc, è un’ottica e contattologa molto conosciuta ad Agliana in quanto dal 1982 è uno dei volti sorridenti dell’ottica Bonriposi, dove lavora assieme al marito Leonardo. Fu proprio lui a suggerirle, dopo aver finito gli studi superiori, di dedicarsi all’ottica, sebbene lei avesse la passione per la veterinaria e la psicologia. Così entrò nell’attività di famiglia Bonriposi. A maggio di quest’anno, a coronamento di un’intera carriera, le è stato assegnato il “Premio Salvino d’Argento”, conferito Dall’Albo degli Ottici e Optometristi, con la seguente motivazione: Pioniere dell’Optometria – Quale doveroso riconoscimento per 35 anni di attività professionale. Noi siamo andati a conoscerla meglio.

Dopo tutti questi anni di carriera, si è pentita della scelta fatta, avendo abbandonato le altre sue passioni?

«No, sono soddisfatta anche perché, fra l’altro, nel nostro mestiere un po’ di psicologia serve, ed io infatti non ho mai smesso di studiarla».

Cosa significa contattologia?

«Contattologo è colui che si occupa di lenti a contatto. Può sembrare banale ma serve un professionista che, dopo accurati esami, oltre a consigliare quelle giuste, aiuti la persona a capire come si mettono, come si tolgono e come si gestiscono nel quotidiano. D’altronde una persona non attenta, può anche ferirsi la cornea, oppure rompere la lente, che comunque ha un costo. Per questo è importante essere convinti fino infondo prima di sostituirle agli occhiali».

Dal 1982 è cambiato il concetto di lente?

«Tantissimo. Basti pensare che negli anni ’80 le portavano quasi esclusivamente gli sportivi e coloro che, per motivi di lavoro, non potevano tenere gli occhiali. Oggi invece le scelgono in tanti anche per un fattore estetico, sia donne che uomini. A riguardo la tecnologia ha fatto passi da gigante e attualmente, anche in Italia, si possono acquistare lenti progressive, cioè per chi non vede anche da vicino».

Dove ha iniziato il suo percorso?

«Qui, da Bonriposi, dove mi alternavo fra studio e tirocinio. Così ho avuto la fortuna di lavorare con mio suocero Serafino, un commerciante che è rimasto nel cuore di molti aglianesi. Con lui ho imparato tutti i segreti del mestiere, in un periodo in cui l’ottico era anche un po’ orafo, perché dovevamo montare a mano tutti gli occhiali, lavorando con viti minuscole. Fra l’altro le lenti erano ancora in vetro».

Leggendo il suo curriculum, mi incuriosisce il fatto che nel 2019 ha conseguito l’attestato HACCP, che certifica la formazione in materia di igiene e sicurezza alimentare: come mai?

«So che può sembrare strano, dato che questo attestato è richiesto a chi lavora in un bar o in un ristorante, ma a noi serve per poter consigliare gli integratori più efficaci per gli occhi».

A proposito: guardando i vostri social, mi par di capire che l’alimentazione giochi un ruolo importante…

«Sì. Fra l’altro, Facebook e Instagram li gestisco personalmente, e mi diverto a creare ricette semplici prendendo, di volta in volta, un frutto o una verdura di stagione, di cui spiego tutte le proprietà utili per la vista. La rubrica si chiama: “Ricette per la salute degli occhi”. Ormai la propongo da qualche anno e ricevo molti complimenti».

Quindi è molto attiva su internet?

«Sì e mi piace variare. Infatti, oltre alle proposte commerciali e alle ricette, tengo una piccola rubrica di psicologia, in cui analizzo, con semplicità, le varie personalità in base al “disturbo della vista”».

Cioè?

«Esempio: una persona con una forte miopia, tenderà ad avere un carattere più chiuso, e magari sarà meno disposto ad andare verso gli altri. Invece il presbite tenderà a sentirsi vecchio, poiché questa condizione, in genere, compare con la mezza età, quindi segna nella vita un prima e un dopo».

Curioso. C’è altro?

«Altra cosa che piace, è la rubrica che tengo a inizio anno, in cui, in base al segno zodiacale, consiglio la montatura più adatta per gli occhiali, sia da vista che da sole».

Sono cose divertenti e un po’ diverse dal solito: ma dà anche consigli “seri”?

«Certo. Ad esempio, ho scritto ai genitori di tenere d’occhio i loro figli mentre studiano, perché dalla postura si può capire tante cose; infatti se un bimbo tende a stare molto vicino al libro mentre legge, potrebbe essere un po’ miope. Insomma ci sono tutta una serie di campanelli d’allarme che è giusto non sottovalutare e a cui, magari, far seguire una visita specialistica».

Così, tra il serio e il leggero, è trascorsa un’intera carriera: chi vuole ringraziare?

«Su tutti mio marito Leonardo, poi Annalisa e Lorenzo, i nostri collaboratori. In più vorrei rivolgere un pensiero affettuoso a Serafino, che se ne è andato via troppo presto. Per me è stato un grande maestro».

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