di Marco Bagnoli. Foto: Adriano Tesi
giugno 2016
Nel caso qualcuno avesse ancora qualche dubbio, Agliana è una terra d’artisti. Questa volta gli artisti in questione sono tre, Maurizio Mangoni, Fabio Mazzei e Tommaso Rosati. La nascita di questo progetto risale a qualche anno fa. In precedenza Maurizio Mangoni faceva parte, insieme a Fabio Mazzei di un’altra Band i Muriel. Piano piano è nata dentro di lui la voglia di provare a vedere cosa sarebbe stato capace di fare, lavorando in via indipendente rispetto alle dinamiche di gruppo. Da qui sono nate una serie di canzoni e successivamente la formazione della band con la quale affrontano i live. Inizialmente erano due aglianesi più uno acquisito, Biagio Garofalo, bellissima persona e musicista di grande estro. Nel tempo alcuni elementi sono variati ma sempre cercando di mantenere l’assetto sonoro simile all’idea originaria e cioè quella di mescolare una forma canzone che potremmo definirla cantautorale, ad una forma elettronica che richiama le sonorità del nord Europa. Maurizio e Fabio (nelle foto in questo servizio) sono amici ormai da molti anni, da molto prima di intraprendere questo progetto. Tommaso è arrivato dopo grazie a Fabio e si può dire che adesso sono proprio una bella famiglia.
La scelta del nome è legata a un bel periodo della vita di Maurizio, più o meno l’estate del 2011. A quei tempi, prima di ogni decisione importante riguardo alla sua attività artistica, c’era una riunione con quelli che lui chiama i creativi: i “famosi” sette creativi, tutt’ora ignoti alla gente. Un nome sincero, senza filtri. “Il geometra Mangoni” sono Maurizio e anche la sua versione musicista è la persona di tutti giorni, quella che vive di soddisfazioni semplici, di rapporti con le persone, nel quotidiano, con i sentimenti spiccioli che animano una vita spesso persa di vista.
Le canzoni dell’ultimo lavoro pubblicato per l’ecosistema musicale Qui Base Luna “L’anticiclone delle Azzorre”, sono nate attraverso una prima fase dove Maurizio ha fatto una stesura generale di ogni brano ed un arrangiamento, più o meno indicativo di quello che sarebbe stato il mondo sonoro. Dopo Tommaso, essendo un virtuoso dell’elettronica, ha dato un notevole contributo allo sviluppo dei brani. Comunque tendenzialmente su ogni canzone prima di tutto c’è sempre l’idea, un lampo che ti attraversa, e dopo tutto il resto: il lavoro e la volontà di portare a termine quello che stai facendo.
Lo scorso primo Maggio Il geometra Mangoni è salito sul palco del concertone di Roma come vincitori del concorso “1MNext”, gratificati dall’apprezzamento di una giuria di qualità (di una certa qualità!), che annoverava tra le sue fila il cantautore Riccardo Sinigallia e i giornalisti musicali Carlo Massarini e Massimo Cotto.
«Ci convocano per la prova suoni e arriviamo sul posto con vistoso anticipo: nel backstage incrociamo Vinicio Capossela, Skin, i Marlene Kuntz al completo, Max Gazzè e tanti altri. Ma la vera emozione è stata quella di trovare, dietro quel palco, che possiamo definirlo una delle “istituzioni musicali” del nostro Paese, un’altra persona di “Noi di Qua”: Federico Pacini. Bellissima persona, grande musicista, attualmente pianista della Bandabardò con la quale sia io che Fabio, abbiamo condiviso vari concerti, nelle sagre vuote di persone, e molte serate di prove nella sala di via Selva, “quella prima del ponte del Tonsoni”. Non vedersi da anni e ritrovarsi lì, viso a viso in quel contesto, è stato quasi commovente. Siamo delle persone che cercano di avere un approccio sincero, nei confronti del linguaggio musicale. Dei costruttori di canzoni, dei rivoluzionari silenziosi in un epoca di passaggio che non passa mai».