di Piera Salvi
marzo 2022
E’ stato intitolato a Bino e Rinaldo Bini il giardino pubblico della frazione di Ponte dei Bini. Una targa, posta l’8 gennaio 2022, ricorda i due fratelli prematuramente scomparsi, le loro doti umane e il loro impegno per la collettività ma anche le loro origini.
Bino e Rinaldo erano figli dei titolari della storica trattoria “Il Brocciolo” che dalla fine del 1800 al 1973 fu apprezzata per la sue specialità (tra cui pollo al mattone, pesciolini e ranocchi fritti) in tutta l’area Firenze-Prato-Pistoia. Bino morì nel 1987, a 46 anni e aveva contribuito a fondare la squadra di calcio Pontebinese. Rinaldo, morto nel 2013 a 60 anni, nel 1996 fu tra i fondatori del Comitato qualità della vita del quale fu presidente fino alla sua scomparsa. Entrambi i fratelli erano stati consiglieri comunali ed erano accomunati dall’impegno verso i problemi sociali e ambientali e dalla passione per il calcio. L’intitolazione è avvenuta alla presenza del sindaco Luca Benesperi, con l’assessore Greta Avvanzo e rappresentanti del consiglio comunale. C’erano le famiglie Bini, il Comitato qualità della vita oggi presieduto da Leonello Reali, Franco Baldi e Bruno Gori in rappresentanza del Lions club Quarrata Agliana pianura pistoiese. In seguito ad una mozione consiliare e grazie al Lions club in collaborazione con la Fondazione Giorgio Tesi Group, il giardino della frazione è stato riqualificato con la piantumazione di una nuova siepe e alcuni alberi. L’amministrazione comunale ha provveduto a installare nuovi giochi per bambini. Leonello Reali e la famiglia Bini hanno ringraziato l’amministrazione.
La scuola di Catena, con le opportunità previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, non sarà venduta.
L’ha comunicato il sindaco di Agliana, Luca Benesperi, in seguito alla mozione presentata da due gruppi di opposizione: Pd-Agliana insieme a Agliana in comune. I consiglieri hanno chiesto di mantenere a destinazione pubblica la scuola di Catena, chiusa dal 26 gennaio 2021 per problemi strutturali (una crepa che venne riscontrata su una parete al secondo piano), perché il plesso di via Casello è importante per le frazioni di Catena e San Michele, che hanno meno spazi e presidi pubblici rispetto al centro di Agliana e alla frazione di Spedalino. Il primo cittadino ha rassicurato: «La scuola della Catena, alla luce delle opportunità previste dal Pnrr, non è più da tempo inserita nel piano delle alienazioni come era nostra intenzione fare un anno fa. Anzi, puntiamo a riconvertirla in una nuova struttura scolastica o in uno spazio pubblico polivalente, nell’ambito delle scelte che l’amministrazione sta facendo da mesi nei progetti sul Pnrr». L’edificio, lo ricordiamo, era sottoposto alla costante attenzione degli uffici comunali per la stabilità strutturale e la vulnerabilità sismica, quando emerse la crepa che portò alla chiusura. A Catena l’amministrazione comunale aveva in programma l’adeguamento antisismico con 400mila euro stanziati nel piano 2021. Nei mesi successivi, dopo avere valutato con i tecnici la ristrutturazione della primaria di Catena, priva di palestra e parcheggi, decise di costruire una nuova scuola in via Mallemort de Provence.
“Casa teatro” un progetto lanciato da Unicoop Firenze e associazione Murmuris per formare un gruppo di “spettatori consapevoli” ha trovato adesioni anche ad Agliana.
Domenica 20 febbraio, sul palcoscenico del teatro Moderno di Agliana è arrivato l’atteso e bravissimo attore Leo Gullotta in “Bartleby lo scrivano”, regia di Emanuele Gamba, compagnia Arca Azzurra. Lo spettacolo è stato preceduto dal primo appuntamento aglianese di “Casa teatro”, con un operatore dell’associazione Murmuris che ha tenuto un incontro con chi desiderava essere più preparato per assistere allo spettacolo. Il progetto doveva partire il 4 febbraio, in concomitanza con lo spettacolo “Lisistrata” di Aristofane, con Amanda Sandrelli, nell’adattamento e regia di Ugo Chiti, produzione Arca Azzurra che però è stato rinviato al 23 aprile. Quindi sarà questa la data del prossimo incontro. La finalità del progetto “Casa teatro” è creare spettatori attivi nella vita teatrale della Toscana e vede l’adesione di diversi teatri della nostra regione, tra i quali il Moderno di Agliana. Per partecipare è necessaria la prenotazione al numero 348.5943065.
Dal 10 dicembre 2021 lo storico forno “Castino” è chiuso. Era l’unico rimasto ad Agliana per la cottura del pane nel forno a legna, scaldato da fascine proprio come una volta.
L’attività era stata avviata nel 1917 da Gino Giusti, con licenza per forno, alimentari e fiaschetteria nella frazione di S. Michele, proprio dove l’antico forno e la bottega di generi alimentari con prodotti tipici sono rimasti aperti per più di un secolo. Si perde nei secoli il soprannome “Castino” per la famiglia Giusti, che ha poi dato il nome all’attività. Nei primi tempi dietro al banco c’era Ines, la moglie di Gino. Un’epoca di strade non asfaltate che rendevano necessaria la consegna del pane a domicilio, in bicicletta o col “cassino”, trainato da un asino. Prima della seconda guerra mondiale queste consegne venivano effettuate da Gino e dai figli Giorgio e Lepanto. Dalla metà degli anni Cinquanta entrò in bottega l’altro figlio di Gino, Angiolo, che faceva le consegne con l’Ape. In bottega c’era Carla, moglie di Angiolo. Dopo sono entrati nell’attività i loro figli Francesca e Ivan. Angiolo Giusti morì il 15 dicembre 2012, al forno e in negozio era rimasta Francesca che, con grande amarezza, ha gettato la spugna. «Negli ultimi otto anni ho portato avanti da sola il lavoro al forno e in negozio» racconta Francesca. «I fornai devono lavorare in orario notturno e per me cominciava ad essere faticoso alzarmi all’una o alle due di notte. E dopo avere fatto il pane dovevo stare in negozio. Inoltre era diventato un grande sforzo portare la legna per accendere il forno e spostare le tavole di legno con il pane lievitato all’interno del forno. E’ stata una decisione molto sofferta ma inevitabile, è un lavoro troppo duro».