di Piera Salvi
giugno 2014
Noidiqua saluta l’ex sindaco Eleanna Ciampolini che, sconfitta alle primarie, non ha potuto finire di scrivere la sua storia alla guida del Comune di Agliana e dà il benvenuto al nuovo sindaco, Giacomo Mangoni, 30 anni, eletto al primo turno con il 51,38 di voti nelle liste Pd e Psi. Auguriamo al giovane primo cittadino un buon lavoro, nell’auspicio che possa sciogliere i numerosi nodi presenti nel territorio aglianese.
I maggiori, da quanto raccolto tra i cittadini, sono l’ambiente (inceneritore e non solo), la sicurezza (anzi la non sicurezza) idrogeologica del territorio, il decoro urbano con la piaga degli abbandoni dei rifiuti, le perdite dell’acquedotto, tasse e imposte. L’inceneritore è attivo dal 1978, ma soprattutto negli ultimi dieci anni (e in particolare dopo il fermo impianto per sforamento emissioni del 2007) i cittadini manifestano disagi, sia per i danni alla salute che per i costi elevati di gestione che gravano sulle bollette dei rifiuti.
Sono sempre di più quelli che si sentono becchi e bastonati, perché subiscono le emissioni, fanno la differenziata e non vedono benefici. C’è un’indagine epidemiologica in corso e le sorti dell’inceneritore dipenderanno soprattutto da quei risultati. Il programma della nuova amministrazione, guidata da Mangoni, prevede la dismissione dell’impianto a scadenza del mutuo, quindi fra una decina di anni. Però Mangoni ha chiamato in giunta Rino Fragai, che ha lasciato l’assessorato all’ambiente in Provincia di Pistoia per assumere la stessa delega nella giunta aglianese e si è scatenato il putiferio. Fragai ha lavorato al piano interprovinciale dei rifiuti per l’ampliamento dell’inceneritore di Montale, da qui i dubbi, non solo nelle opposizioni, ma anche in tanti iscritti ed elettori del Pd, sul percorso verso la dismissione. Voci locali, ma anche dall’area fiorentina, dove stenta a partire la costruzione del previsto inceneritore di Case Passerini, dicono che la “mossa” Fragai porterà ad azzerare Case Passerini e al raddoppio di Montale. Che farà Mangoni se si dovesse aprire una simile ipotesi? Ma ci sono altre questioni ambientali sulle quali i cittadini chiedono attenzione: le ditte insalubri di via Ferrucci, che producono conglomerati bituminosi e, sempre in via Ferrucci, il depuratore comunale che non funziona e crea disagi ai residenti: cattivi odori e liquami nel fosso. Il depuratore è nato per circa seimila abitanti equivalenti, ma il carico è notevolmente aumentato e ci sono altri immobili in costruzione. Da anni si parla di raddoppio, l’amministrazione uscente aveva valutato anche la possibilità di collegamento con il depuratore pratese, di là dal Calice che, va detto, causa notevoli disagi anche ai residenti di qua dal Calice per rumori e problemi odorigeni.
La questione torrenti è dolente, tutti necessitano di interventi strutturali e manutenzioni. Quanto avvenuto nel 2013 non ha bisogno di commenti: tre milioni di danni strutturali che si sono aggiunti ai problemi già esistenti di buche e smottamenti. Ma servono anche misure per evitare il collasso del reticolo dei fossi minori, in modo da evitare che, ogni volta che piove una goccia in più, si allaghino strade, sottopassi, garage, case e aziende. Secondo i dati di Italo Fontana (riconfermato assessore alla protezione civile) servirebbero circa 16 milioni di euro per mettere in sicurezza il territorio. Sarà utile una sinergia tra Enti, però Mangoni dovrà sicuramente battere i pugni in Regione perché arrivino risorse. In tema di acqua, ricordiamo le perdite dell’acquedotto e la necessità di regolamentare i numerosi casi di falle che si aprono su rete pubblica ma in cortili privati.
Rifiuti abbandonati, soprattutto in periferia, sporcizia e muri imbrattati anche in centro, non sono certo il massimo per il decoro urbano. Neppure la videosorveglianza riesce a debellare il problema: lo vediamo in via Coppi e in piazza Magnani. Sindaco ha qualche idea nuova? E si ricordi la promessa ai residenti in via De Andrè, che da anni aspettano i giardini pubblici.
I contribuenti, con mensilità sempre più magre non ce la fanno a sostenere il peso di imposte e tasse. Il Comune non fa le leggi, ma può applicare aliquote minime e prevedere sgravi.
Ultime raccomandazioni: non deluda le famiglie che confidano nella realizzazione in tempi brevi dell’ampliamento della scuola media Sestini e della messa in sicurezza sismica del nido comunale. Valuti seriamente la possibilità di avanzare richiesta di inserire il sito ex Recoplast nella revisione del Piano interprovinciale rifiuti, anche per portare lavoro! E….si ricordi di recuperare quel milione e mezzo di euro della sentenza Capitini: saranno utili alla comunità.
In bocca al lupo!