di Paola Maria Mandelli
Il reflusso gastroesofageo è un disturbo molto diffuso caratterizzato da bruciore, acidità, rigurgito, a volte tosse.
È causato, fondamentalmente, dalla risalita involontaria del contenuto gastrico lungo l’esofago. L’esofago è “il tubo” che porta il cibo dalla bocca allo stomaco. All’estremità inferiore è presente una valvola (sfintere esofageo inferiore) che impedisce il passaggio del contenuto dello stomaco in esofago e si rilascia dopo la deglutizione per permettere il passaggio del cibo nello stomaco. Se la valvola non funziona correttamente si può verificare reflusso di acido cloridrico, di bile e di cibo dallo stomaco nell’esofago.
A volte, può essere favorito da un’ernia iatale, cioè da una risalita dello stomaco nel torace attraverso il diaframma, ma non sempre l’ernia iatale si associa al reflusso e viceversa. La cura del reflusso gastroesofageo comprende inibitori di pompa protronica ad alto dosaggio prima di colazione e prima di coricarsi per i primi 10-15 giorni poi solo la mattina e al bisogno assumere una compressa o una bustina di antiacido, e fondamentale è l’adozione di una alimentazione e di uno stile di vita corretti sia per prevenire, sia per curare la malattia.
Prima regola: mangiare lentamente.
Per questo motivo è essenziale che la masticazione sia molto lenta e che la dieta preveda l’assunzione di quattro o cinque piccoli pasti anziché una o due grandi mangiate giornaliere.
Evitare
• Gli alimenti che ritardano lo svuotamento dello stomaco come ad esempio i cibi ricchi di grassi, formaggi stagionati, il cioccolato, gli insaccati e le fritture.
• Le bibite gassate, i legumi e l’abitudine di masticare chewingum aumentano direttamente o indirettamente la quantità di aria che aumenta la pressione all’interno dello stomaco favorendo la risalita verso l’alto del contenuto gastrico.
• Alimenti che hanno caratteristiche intrinseche irritanti (vino bianco, aceto, alcolici, superalcolici, succo di pomodoro o di agrumi) a cui vanno aggiunti anche the, caffè, cacao, menta, alcol e gli alimenti o le bibite che gli contengono perché favoriscono la produzione acida.
• I pasti abbondanti, specie la sera.
• Non prendere peso. L’obesità ed il sovrappeso aumenta il reflusso.
• Non fumare.
• Evitare di coricarsi subito dopo aver mangiato: può essere utile una passeggiata!
• Evitare quei movimenti che aumentano la pressione addominale (flessioni del busto) e gli indumenti troppo stretti
• Elevare di 10-15 cm la testiera del letto.
Non abusare di alcuni farmaci come i FANS (aspirina, ibuprofene, diclofenac etc) o alcuni sedativi, tranquillanti ecc. Si consiglia in ogni caso di comunicare il loro uso al medico, in modo da controllarne la compatibilità con la malattia e trovare, eventualmente, delle alternative.