di Paola Maria Mandelli
giugno 2023
Ammazzacaffè, amaro, digestivo. Il bicchierino di liquore a fine pasto, specie dopo uno abbondante, è conosciuto con nomi diversi, ma chi lo beve, lo fa spesso con le stesse intenzioni: digerire.
Siamo sicuri che sia proprio così? L’ammazzacaffè stimola la digestione?
È evidente che è l’alcol a determinare nel bene e nel male il valore alimentare del vino. Entro un’ora dall’assunzione, non essendo soggetto a digestione, il tasso di alcol nel sangue raggiunge il suo massimo. La quasi totalità subisce poi nel fegato e nei tessuti l’azione dei sistemi enzimatici che lo degradano fino alla formazione di acqua e anidride carbonica. Se assunto in piccole dosi (la letteratura medica tesa a determinare questo limite è sterminata), esplica effetti fisiologici di notevole importanza: accentua la secrezione salivare, quella gastrica e talora anche quella pancreatica; stimola l’attività cerebrale, induce un vago senso di beneSsere ed euforia.
Sempre e tutti gli alcolici?
Diversi studi concordano nel sostenere che quelli più leggeri, come birra e vino, stimolano la secrezione dei succhi gastrici, al contrario le bevande con una gradazione alcolica elevata, la inibiscono. Oltretutto gli effetti degli alcolici sull’attività contrattile della parete muscolare dello stomaco, collegata al tempo impiegato per svuotarsi, sono dipendenti dalla quantità di alcol nel bicchiere. Non solo, a parere di altri ricercatori, gli effetti variano non tanto con la dose quanto in relazione al momento (prima, durante o dopo il pasto) in cui si consuma la bevanda, e notoriamente in relazione al sesso e alla costituzione fisica. Le bevande alcoliche andrebbero se non eliminate, per lo meno, consumate il meno possibile nell’ambito di uno stile di vita sano.
Voglio fare una piccola parentesi sull’acqua durante i pasti: anche lei va bevuta nella giusta quantità in base al tipo di pasto. Bere troppa acqua infatti diluisce i succhi gastrici e rallenta la digestione mentre berne poca può comunque rallentare la digestione, soprattutto se si sta assumendo un pasto secco, ad esempio a base di pasta o pane.
Ma tornando alle bevande alcoliche, se non vogliamo rinunciare a questo piacere, i dati scientifici di cui disponiamo dicono che il vino o la birra favoriscono la digestione meglio di un bicchierino di whisky, gin o cognac, oltre a essere, nel complesso, meno dannosi per la salute. Sempre in piccole quantità.
Allora, Dottore, cosa consiglia per digerire meglio dopo il pranzo della domenica?
È stato dimostrato che camminare accelera in modo significativo i tempi di svuotamento dello stomaco, anche dopo un pasto moderatamente calorico. Lo zenzero, invece, è conosciuto da tempo per le sue proprietà digestive, e i suoi effetti positivi sulla motilità gastrica sono stati dimostrati anche nelle persone che soffrono di cattiva digestione.