Le dodici ceste – emporio sociale

Le dodici ceste – emporio sociale

di Piera Salvi

giugno 2022

Una tessera a punti per fare la spesa all’emporio solidale. Un modo per aiutare con più dignità chi è in situazione di disagio ed ha bisogno di aiuto per acquistare prodotti alimentari di prima necessità, ma allo stesso tempo un invito alla responsabilizzazione, perché gli utenti dovranno gestire la disponibilità dei punti nell’arco del periodo di valenza della tessera. Sabato 7 maggio è stato inaugurato ad Agliana l’emporio solidale “Le dodici ceste”, promosso dalla confraternita della Misericordia di Agliana, in collaborazione con la parrocchia di San Piero. Dal 9 maggio l’emporio è aperto il lunedì e mercoledì, dalle 16 alle 19, in via Matteotti, nella sede storica della Misericordia, a fianco del centro di ascolto parrocchiale “Don Tonino Bello”, attivo dal Duemila.

Per accedere all’emporio, gli utenti dovranno prima passare dal centro di ascolto ma non ritireranno più il consueto pacco alimentare. Riceveranno una tessera a punti, in base alla situazione di necessità, con la quale potranno recarsi all’emporio per scegliere in autonomia i prodotti alimentari.

All’emporio “Le dodici ceste” sono impegnati volontari della Misericordia e della parrocchia, rafforzando una sinergia già in atto. E’ un progetto che nasce per rispondere a necessità sempre più urgenti delle persone, che hanno maggiori difficoltà a far quadrare il bilancio familiare per la mancanza di lavoro, accentuata dalla crisi economica conseguente alla pandemia. Al centro di ascolto “Don Tonino Bello”, infatti, povertà e solitudine risultano in aumento in questi ultimi due anni segnati dal Covid 19. L’attivazione dell’emporio ha richiesto diversi mesi per allestimento dei locali, reperimento delle derrate alimentari e formazione dei volontari. «Siamo molto soddisfatti per essere riusciti a trovare unità d’intenti con i volontari della parrocchia» ha evidenziato la presidente della Misericordia, Ilaria Signori.

«Una sinergia che ci permette di remare nella stessa direzione. Il progetto nasce dalle “Case del noi” promosso dalle Misericordie italiane con l’obiettivo di essere un aiuto concreto a famiglie e singole persone residenti nel nostro comune, in difficoltà nel reperire beni alimentari di prima necessità. L’arredamento è stato allestito grazie al contributo nazionale delle Misericordie italiane».

Il parroco di San Piero, don Paolo Tofani, ha informato che a inizio maggio erano oltre sessanta le famiglie aglianesi, in totale circa duecentocinquanta persone, assistite dal centro di ascolto “Don Tonino Bello”, con la distribuzione dei pacchi alimentari. «Un’emergenza sociale, la nuova povertà» ha aggiunto don Tofani «che non fa rumore, ma deve scuotere le nostre coscienze, per dare solidarietà concreta a quanti restano un passo indietro nell’affrontare le difficoltà quotidiane».

All’attivazione dell’emporio hanno dato un importante contributo Unicoop Firenze, sezione soci di Agliana e Fondazione “Il cuore si scioglie”, con fornitura del software per la gestione amministrativa, formazione haccp e sicurezza dei volontari, cestini per la spesa e la prima fornitura di prodotti alimentari. Tutti possono donare prodotti alimentari di prima necessità, non deperibili, all’emporio solidale: cittadini, supermercati e aziende. Il giorno dell’inaugurazione, prima del taglio del nastro il nuovo servizio è stato presentato nella chiesa parrocchiale di San Piero, con interventi del parroco don Paolo Tofani, della presidente della Misericordia Ilaria Signori, l’assessore alle politiche sociali del comune di Agliana Greta Avvanzo, il vicario generale della diocesi monsignor Cristiano D’Angelo, Marcello Suppressa direttore Caritas di Pistoia e delegato regionale, Roberto Bonacchi per la sezione soci Coop Agliana, Quarrata, Montale, Lorenzo Barcucci coordinatore direzione soci Unicoop Firenze.

«Le nuove povertà sono in aumento, anche a causa della pandemia» ha detto don Tofani «e le necessità non sono solo alimentari. Dobbiamo essere attenti e generosi anche se noi stessi siamo più precari». L’auspicio dell’assessore Avvanzo è che sia veramente un progetto di esempio e modello per la comunità. «Non ci dovrebbe essere bisogno di chiedere l’essenziale» ha rilevato monsignor D’Angelo «però sono felice che ci siano cuori sensibili per aiutare i più deboli». «La carità è radicata nell’ascolto. Questo progetto è nato dall’ascolto» ha ricordato Marcello Suppressa «e deve suscitare una riflessione su stili di vita e sobrietà». «E’ stato naturale dire sì a questo progetto» ha riferito Roberto Bonacchi «perché rappresentiamo la popolazione del territorio liberamente associata ed è naturale restituire qualcosa al territorio». Lorenzo Barcucci ha concluso: «Lo sprint iniziale è forte, ci aspetta una strada in salita che percorreremo tutti insieme per mantenere i prodotti sugli scaffali e la presenza dei volontari».

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