di Piera Salvi
settembre 2021
Tra le sei edicole aglianesi una è attiva dal dopoguerra: è l’Antica edicola, da sempre condotta dalla famiglia Ciabatti. Il primo ad aprire fu (guarda caso) nonno Primo che dette vita alla prima edicola nata ad Agliana, in piazza Gramsci. «Da quanto mi raccontano» spiega l’attuale titolare, Emanuele Ciabatti «allestì un banchino per la vendita di giornali, che poi divenne un vero chiosco». Si sono poi avvicendati il figlio di Primo, Giordano, seguito dai suoi figli, Emiliano e poi Emanuele. Con il rifacimento di piazza Gramsci, a metà degli anni Novanta, l’edicola si trasferì in via Livorno. Ha mantenuto la caratteristica dell’edicola tradizionale, con vendita solo di prodotti editoriali e gadget per bambini. L’edicola resiste: «Anche se è un lavoro duro» dice Emanuele. «La mattina si apre presto, siamo chiusi solo la domenica pomeriggio e spesso dobbiamo lavorare per essere pronti all’apertura del lunedì. Quotidiani e riviste vengono acquistati prevalentemente da adulti, molti entrano e ci chiedono “il solito”. I giovani si limitano a comprare qualche quotidiano sportivo».
Resiste dal 1989 anche la famiglia Bertini, dell’omonima Edicola Bertini, alla Ferruccia, aperta inizialmente in via Selva e poi trasferita in via Levi. Anche qui niente gioco, da diversi anni l’edicola è tornata a vendere solo prodotti editoriali e gadget per bambini. Gli storici edicolanti, Libertario Bertini e la moglie Maria Grazia Giuntoli sono in pensione ma continuiamo a vederli in edicola con il figlio Andrea, attuale titolare che ora ha altri progetti ed è spuntato il cartello “Vendesi”, ma la famiglia Bertini è intenzionata ad andare avanti (anche se a orario ridotto) finché non arriverà un acquirente. «E’ un bel lavoro, anche se impegnativo» affermano.
Si mantiene sul prodotto editoriale più gadget per bambini, ricariche telefoniche articoli per la scuola, Alessio Baldini di Edicolandia, a Spedalino. «Sono qui da dieci anni» dice. «La situazione è cambiata rispetto ai primi anni, con la tecnologia, i quotidiani online oppure nella grande distribuzione, anche se il vero lettore preferisce la carta. L’impegno è grande, dalle sei del mattino alle 19, compresi i festivi. I compensi editoriali sono fissi ma le tasse aumentano. A livello nazionale chiude il 10% delle edicole ed è comprensibile. Io per ora resisto».
Cartello “Vendesi” anche all’edicola Scacco Matto in via Giovanni XXIII. «Abbiamo questa edicola da sei anni» riferiscono Liana e Carlo di Scacco Matto. «E’ in vendita perché abbiamo un altro progetto, non per il calo di affari, ma abbiamo intenzione di restare qui finché non troveremo un acquirente. Oltre alla vendita di giornali e riviste, abbiamo gratta e vinci, scommesse sportive e Superenalotto, ricariche telefoniche, pagamento bollettini, fotocopie e siamo punto di ritiro Amazon».
All’edicola La Coccinella, di via Selva, l’avviso è “Cedesi 50% di attività”. «E’ la mia quota, perché mi sto avvicinando alla pensione», spiega Gianni Di Liberto che ha rilevato l’edicola nel 2013 insieme alla sorella Catia. «Negli anni è diminuita la vendita di quotidiani e riviste e aumentato l’interesse per il gioco, gratta e vinci e Superenalotto, ma le tasse sul gioco sono una mazzata. Abbiamo anche altri servizi, come ricariche telefoniche e pagamento bollettini, cerchiamo di andare incontro alle necessità dei clienti».
Alice Guerriero è nella sua Edicola delle meraviglie, in piazza del Comune, dal 2009, quando lei aveva 21 anni. «Un giorno di dicembre» racconta, «notai il cartello “Vendesi”, in me scattò qualcosa che mi portò a iniziare una nuova sfida, dopo il diploma e lavori precari. All’inizio è stata molto dura: tante cose da imparare, abituarmi alla sveglia la mattina presto. Oggi sono felice. Certo, un’edicola per andare avanti deve avere servizi supplementari, oltre a vendita di giornali e riviste. Io cerco di offrirne diversi: gioco, ricariche telefoniche, spedizioni, stampe, pagamento bollettini. Ormai le edicole sono un punto di riferimento multiservizi. è un lavoro molto impegnativo però mi piace e spero di andare avanti».
Auspichiamo che l’entusiasmo di Alice sia di stimolo per chi legge i vari cartelli “Vendesi” o “Cedesi”, perché le edicole, pur cambiando gestione, restino attive.