Luigi Innocenti – Il sole negli occhi Luce nel cuore

Luigi Innocenti – Il sole negli occhi Luce nel cuore

di Marco Bagnoli

dicembre 2016

Luigi nasce a Barba nel 1926 in una famiglia di cinque figli. Nel giro di poco tempo perde un fratello e una sorella per tifo e a breve distanza anche la madre, per il dispiacere. Nel 1948, a ventidue anni, sposa Lidiana Aurora Innocenti, dalla quale avrà tre figli, Deanna, Morena e Alberto. Nel 1961 si trasferisce qua a San Michele, dove risiederà per tutta la vita. Nella sua vita ha fatto di tutto: da ragazzetto andava a fare i campanelli delle biciclette a Pistoia, prima di fare il manovale, il tessitore e l’imbianchino, per il quale è ancora ricordato ad Agliana. A trentasei anni un infortunio sul lavoro – faceva il manovale all’epoca – gli riduce male una spalla e gli fa guadagnare una pensione d’invalidità. Benvoluto dal datore di lavoro rinuncia a un ruolo di vigilanza che non sentiva suo. In famiglia si continua nel frattempo a lavorare ai telai, come quando prima di sposare lavorava ai telai a Prato. È per integrare la pensione e mantenere la sua numerosa famiglia che inizia a lavorare col fratello Marcello, imbianchino.

La passione per la scrittura ce l’ha sempre avuta, ad ogni momento, quando si ritrova un pezzo di carta sotto mano, su un’agendina o un blocchetto per gli appunti. Molto affezionato al genero Rodolfo lo accompagna spesso nelle sue trasferte di lavoro e nei momenti di attesa e nelle pause di nuovo scriveva e scriveva ancora. Il tempo libero dal lavoro lo dedicava alla scrittura – e pareva strano, lui che aveva solo le scuole elementari. Grande compito della famiglia, e di Alberto in particolare, è stato ricercare e rimettere assieme tutta la mole della sua produzione, disseminata un po’ ovunque per la casa.

La raccolta frutta un libretto, “Il sole negli occhi – Luce nel cuore”, finora distribuito ai familiari e agli amici più prossimi, ma a breve disponibile anche presso la biblioteca Marcesini di Agliana. Racchiude l’essenza della sua vena poetica, attenta agli ultimi e ai più fragili, talvolta scritta per i bambini come se a scriverla fosse stato proprio un bambino. Dalla battuta sferzante, con la capacità di emozionarsi per un bambino che piange, un fiore che sboccia, un tramonto sul mare. Eredi letterari sembra non averne lasciati, anche se la bisnipote Monica – sorella di Alessio e figlia di Ilaria, una dei quattro nipoti assieme a Daniela, Leonardo e Chiara – ha recitato la sua “Addio alle elementari” proprio il giorno del suo ultimo giorno di scuola, due anni fa, durante la festa al lago Primo maggio. Un altro segno di questa grande passione poetica lo si trova in Ginevra Innocenti, nipote del figlio del fratello Marcello, Luigi, anch’egli imbianchino e pittore: Ginevra già dalle elementari sembra che scriva delle belle poesie.

Che persona era Luigi? Senza peli sulla lingua, semplice, avverso ad ogni ingiustizia del potere, come trapela dai suoi scritti. Amante del viaggio, del partire ed andare, magari per seguire il genero, magari per restare presto preda dell’apprensione per le donne di casa, a cominciare dalla sua Lidiana Aurora, alla quale era legato, come due anime in un nocciolo. Nei viaggi raccontava di sé, della sua infanzia, e ogni tanto si leggeva in pubblico, per farsi sentire. Luigi ci ha lasciato nel 2012, poco prima di compiere ottantasei anni, ma qualcosa di lui ci resta nelle sue parole.

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