di Marco Bagnoli

settembre 2016

Marco Gallo è originario di Lagonegro, ma dall’età di nove anni è pistoiese d’adozione. La sua avventura nel mondo dei guantoni inizia nel 1973, all’età di circa diciassette anni, quasi per scherzo, seguendo l’esempio di alcuni amici. La scuola è la stessa che dirige lui oggi, la Pugilistica Ugo Schiano, così chiamata perché intitolata al partigiano Ugo Schiano, ucciso in piazza del Duomo a Pistoia. Il suo primo incontro sul ring si svolge nel giugno dello stesso anno, a Pistoia, contro un atleta di Pescia – in quell’occasione è Marco ad avere la peggio, ma riuscirà a pareggiare nella rivincita di Certaldo. Marco sarà dilettante per tre anni e mezzo, nel corso dei quali incontrerà anche personaggi di un certo calibro, riuscendo lo stesso a mettersi in luce. Fatto il militare iniziano i suoi tredici anni di professionismo, dal ’77 al ’90, fino all’età di trentaquattro anni. Il suo ultimo incontro avverrà proprio ad Agliana, nella palestra dell’Istituto tecnico Capitini. Nel corso della sua carriera Marco ha difeso cinque volte il titolo italiano piuma – che corrisponde al peso di 57 chilogrammi – e sei volte quello di superpiuma – 58 chilogrammi e mezzo – piazzandosi dodicesimo nella classifica mondiale di questa categoria; sempre come superpiuma disputerà anche degli incontri in ambito europeo.

Dal 1991 Marco Gallo diventa allenatore della Ugo Schiano, prima a Pistoia, al “Legno rosso”, poi brevemente nella sua sede provvisoria di Montecatini, e infine dal novembre 2015 qui a Agliana, in via Boccardi 44. Dal ’91 ad oggi sono stati molti i ragazzi che si sono allenati sotto la sua guida, tra questi due professionisti, Carlo Tredici e Yashin Prioreschi, ma vogliamo ricordare anche Carlo Chelucci e Luca Mottola. 

La scuola, fondata nel 1961 a Pistoia, conta oggi ventidue tesserati, provenienti da Agliana, Montale, Pescia, Pistoia e Quarrata: di questi sei sono già alla fase del combattimento, Giuseppe Calabrese ed Eddie Guarini sono semiprofessionisti “elite”, mentre Marco Papasidero, aglianese, è il solo professionista: ha combattuto quattro incontri, due pareggiati ai punti, uno perso, l’altro vinto. I semiprofessionisti combattono tre riprese di tre minuti senza casco, mentre i professionisti combattono sei riprese, senza casco e senza maglietta. Un senior dilettante come Liberio Castagna combatte invece le tre riprese con caschetto e maglietta. Il tesseramento comporta una serie di controlli sanitari quali elettroencefalogramma e elettrocardiogramma oltre a visite dall’otorinolaringoiatra, l’oculista, il neurologo, e i consueti esami sotto sforzo. 

Solo a questo punto si può essere tesserati e si possono incrociare i guantoni. La scuola ha anche una piccola tradizione di boxe femminile, rappresentata al meglio da Barbara Zimei con tre combattimenti; attualmente ci sono quattro ragazze non tesserate che si allenano, quindi ginnastica, sacco, corda ecc. Marco ha inoltre allenato il campione internazionale di karate full contact Juri Villani, nel corso della preparazione dell’atleta montalese per il titolo, perfezionando la preparazione di specifiche parti del corpo come le braccia e la potenza con la quale portare il colpo. 

Marco Gallo – migliore allenatore in Toscana 2013 – ci tiene a sfatare la carica di violenza solitamente associata ad uno sport come la boxe: è uno sport che insegna il rispetto e lega le amicizie, non solo tra i compagni di allenamento, ma proprio tra gli avversari che si scontrano sul ring. Oltre a questo l’altro ingrediente principe che contraddistingue la nobile arte è la disciplina, i continui sacrifici che sono richiesti all’atleta – come ci ricorda Marco Papasidero, dallo scorso anno professionista, tre volte campione toscano nei dilettanti. Siamo sicuri che di lui e della scuola di Marco Gallo sentiremo ancora parlare, e noi saremo là per raccontarvelo.