di Marco Bagnoli. Foto: Gabriele Bellini
dicembre 2017.
L’avventura sportiva di Marco Papasidero inizia nel 2002, quando ha solo quindici anni, presso la palestra di pugilato Ugo Schiano di Pistoia, guidata da Marco Gallo. Dopodiché, nel gennaio di quest’anno è passato alla Pugilistica Pratese, all’attenzione dei due allenatori Fausto Talia e Marco Bini, e del preparatore atletico Pierpaolo Callico, autori dell’ultimo titolo di Campione Italiano vinto da un pratese, Francesco di Fiore. Come dilettante Marco ha disputato negli anni cinquanta incontri, vincendo due volte il titolo di Campione Toscano nel 2011 e nel 2013 e giungendo per due volte ai quarti di finale per il titolo di Campione Italiano.
Dal 2015 è diventato pugile professionista. Come professionista ha disputato sei match: quattro le vittorie, un pari e una sconfitta. L’ultimo, il 27 ottobre scorso, ha vinto per ferita, nel senso che l’arbitro ha interrotto l’incontro per una ferita da lui riportata e la vittoria gli è stata assegnata sulla base dei punti. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con lui per sapere che aria tira nel mondo dei guantoni. Ci dice innanzitutto che è lo sport più bello del mondo, assolutamente non violento, come potrebbe apparire da fuori, ma anzi caratterizzato da un profondo rispetto dell’avversario. Di sicuro è uno sport pesante, che richiede impegno e sacrificio, ma è una passione che si sente di consigliare a tutti. Ci si allena tutti i giorni, due volte al giorno, e il regime alimentare, solitamente calibrato per uno sportivo, fatto comunque dei suo bravi grassi, carboidrati e proteine, si fa ancora più stringente nelle quattro settimane che avvicinano gli incontri, allo scopo di rientrare nel peso ottimale di categoria – nel caso del nostro Marco Welter o Super Welter, dai 67 ai 70 chilogrammi, a seconda poi di come si trovano d’accordo con l’avversario. La situazione degli sponsor è quanto mai limitata, e anche le borse degli incontri esulano raramente dal puro valore simbolico. È difficile organizzare eventi, nonostante le palestre dove i ragazzi si allenano non siano poche. Anche la Federazione non passa niente, nemmeno le visite mediche annue obbligatorie.
Ciononostante, come dice il poeta, “gas in fondo!” e si va avanti per orgoglio e per piacere, oltre alla soddisfazione personale. Marco continua ad allenarsi, forte anche della fase migliore che sta vivendo, quella dai ventinove ai trentaquattro anni – per quanto poi oggi un professionista possa gareggiare anche oltre i quaranta. Oltre ai guantoni Marco deve pensare anche al lavoro; di mestiere fa mercati e fiere, in zona e fuori Toscana. In questo viene egregiamente coadiuvato dalla presenza insostituibile della moglie, Giulia, quanto mai preziosa nel seguire anche in cucina questa sua passione. I due sono prossimi a diventare i genitori di Penelope, quindi auguri da tutti noi di Qua! Anche il resto della famiglia lo supporta e lo sopporta, nonostante nessuno prima di lui avesse praticato uno sport analogo – solo il nonno era un grande appassionato di pugilato. Il prossimo match è programmato per il 15 dicembre: si tratta di un incontro valevole per la qualificazione al titolo italiano. Attualmente Marco è tredicesimo su ventisette nella sua categoria, e si tratta di raggiungere il decimo posto per poter ambire anche a risultati internazionali. In vista di guadagnarsi i due punti della vittoria, Marco prosegue coi suoi allenamenti: alla Pugilistica Pratese sono in quattro ad essere professionisti come lui e come lui impegnati nella scalata di una vita, senza dimenticare che la vita è un viaggio, non una destinazione.