di Serena Michelozzi
marzo 2023
Il tiro a volo identifica una ben precisa forma di tiro al piattello, che consiste nel colpire in volo un bersaglio piatto, chiamato appunto piattello, da una determinata distanza con un fucile a canna liscia; si tratta di una disciplina olimpica, nel cui ambito, tuttavia, viene ormai identificata ufficialmente con il suo termine generico, tiro a volo. Il nostro giovanissimo Matteo Bragalli si è inizialmente avvicinato al tiro a volo per gioco, perché lo praticava suo padre, ma ben presto si è appassionato a questo sport, tanto da provare a sparare i primi piattelli all’età di 7 anni, con fucili di piccolo calibro. «In particolare la disciplina che pratico è lo Skeet, quella più completa, in cui occorrono non solo una certa velocità di imbracciatura e perfezione del gesto, per agganciare il bersaglio e sparare al momento giusto, ma anche coordinazione e molta concentrazione» ci spiega Matteo.
Fondamentale è sapere che il campo da Skeet è formato da 8 pedane poste a semicerchio, alle cui estremità ci sono le macchine che lanciano i piattelli (PULL / MARK ). Per ogni pedana si spara un piattello singolo (con un solo colpo) e subito dopo si spara la doppia, due piattelli che partono simultaneamente: dal momento in cui si chiama il piattello, quest’ultimo può partire in un lasso di tempo che va da 0 a 3 secondi, mentre l’azione di imbracciata (o aggancio del bersaglio) e sparo inizia e finisce in circa 6 decimi di secondo. Una gara solitamente è composta da 5 serie, e per ogni serie si sparano 25 piattelli (dunque in totale circa 125 piattelli). I primi 8 tiratori classificati si sfidano in due gruppi da 4 (due semifinali) con 40 piattelli, e poi i primi 2 tiratori di ogni semifinale avranno accesso alla finale per il podio.
Matteo ha iniziato a gareggiare come Esordiente a 12 anni, ed era il più piccolo dei giocatori! La prima gara è stata il Campionato Italiano invernale a Roma, dove è arrivato secondo. Successivamente, durante l’anno, ha vinto tutti e 3 i Gran Premi nazionali della sua categoria: oro a Taranto, oro a Viterbo , oro a Bergamo e oro al Criterium Nazionale del settore giovanile a Lonato (BS). Non solo: lo stesso anno ha vinto il Gran Premio Senior a Montecatini ed il campionato Italiano a Squadre Senior. Dopo la categoria Esordienti, è poi passato agli Allievi – ragazzi dai 14 ai 21 anni – dove le gare si sono fatte più difficili, ma anche qui ha ottenuto degli ottimi risultati, tra cui la vittoria al Campionato Italiano Invernale a Roma, il primo gran premio a Taranto ed il secondo a Terni. In quest’ultimo anno il nostro giovane campione ha partecipato anche 2 gare internazionali: la prima a Porpetto (UD) dove ha conseguito il miglior punteggio assoluto; e poi alla Green Cup dove erano presenti tiratori da tutto il mondo Senior.
«Si tratta di uno sport molto impegnativo, in quanto dedico molto tempo agli allenamenti e anche alle gare. Ho deciso però di dedicare la maggior parte del tempo a questa disciplina, che, da una parte, mi dà tante emozioni; dall’altra, richiede un elevato impegno sia fisico che mentale, a livello di concentrazione. Nei momenti in cui riesco ad allenarmi bene, tutto funziona alla perfezione e faccio cose quasi impossibili: mi sento sul tetto del mondo, quasi un extra terrestre… non si può spiegare!» conclude Matteo Bragalli, il cui sogno è quello di migliorare ogni giorno di più sino a poter gareggiare a livelli sempre più alti.