di Marco Bagnoli
giugno 2024
Matteo Niro si muove in equilibrio sull’asse che collega lo sport e il teatro. Ha trentaquattro anni, e da due gestisce la palestra Ad Maiora in via Magni, dove “cuce” l’allenamento ideale addosso al cliente desideroso di stare meglio nel proprio corpo, quale che sia la sua età.
Può sembrare scontato andare a rintracciare un passato di sportivo, nel curriculum di Matteo: e infatti “da giovane”, è stato un atleta agonista in sport da combattimento, ha praticato le arti marziali, la ginnastica artistica e la calisthenics, quella particolare disciplina di allenamento che sfrutta il proprio peso corporeo. Nel 2005 inizia quindi a gestire alcune classi di pre-acrobatica e arti marziali per bambini: quello dell’acrobatica circense era infatti un interesse a lungo covato. Consegue allora il Diploma di istruttore di ginnastica a corpo libero, per poi specializzarsi come preparatore atletico e personal trainer in discipline di forza e movimento a corpo libero.
Quella del movimento è insomma una costante nella vita di Matteo, a cominciare dal vorticare incessante dei suoi molteplici interessi. Vediamo tra l’altro come dietro la semplice flessione di un muscolo ci siano anni di studio e preparazione, che consentono al corpo di “pensare”, e di esprimere questo pensiero al di fuori di sé. Niente di strano, allora, che dal 2015 Matteo inizi la sua collaborazione con Amnio Teatro, l’associazione culturale impegnata nella creazione e produzione di spettacoli teatrali: è l’occasione per il corpo in movimento non solo di rappresentare un concetto, ma proprio di mettere in scena un testo teatrale.
Tra i tanti attestati guadagnati con fatica e impegno ci sono quello di Strenght and conditioning coach, Calisthenics skills, Calisthenics endurance and strenght, Functional training e Moviment trainign; ma nel 2011 Matteo decide di frequentare l’Accademia circense Flick di Torino, per coltivare appunto l’acrobatica circense. Niente di più naturale, allora, che spiccare il salto necessario a divenire un danzatore aereo, proprio uno di quelli che si lasciano abbracciare dai tessuti attaccati in alto, per far restare tutti quanti col naso in aria e la bocca aperta.
Molti dei suoi colleghi di danza sono donne, tanto per non dimenticarci del pregiudizio tanto diffuso che sembra sempre condannare l’uomo, quando vuole ballare. E se ci sembra curioso che un agonista di sport da combattimento sia arrivato alla danza coi tessuti aerei, è sempre per il solito pregiudizio duro a morire. Per Matteo, infatti, due pugili sul ring non sono molto diversi da una coppia di ballerini, che utilizzano il corpo per esprimere il movimento: e il movimento del corpo è forse l’espressione più spontanea del pensiero, o se volete dell’emozione. Al limite un balletto classico è strettamente coreografato, mentre sul ring si improvvisa: insomma, si tratta di Jazz… A giugno, negli spazi del Nuovo Maggese di via Mazzini, Matteo Niro è tornato in scena con “Lo strano processo per la misteriosa strage della Crystal Coast”. Oltre che coreografo Matteo è anche regista, in coppia con David Spagnesi. Quella che si mette in movimento, è proprio il caso di dire, è sempre una squadra di professionisti, e amici: Alessia Scafetta e Martina Benedetti per il laboratorio di teatro; Giulia Magelli che lavora con Matteo e Martina nel laboratorio di danza aerea per bambini e ragazzi; David Spagnesi tiene il laboratorio di teatro adulti, il drammaturgo della compagnia; infine, Lisa Bellini tiene degli workshop tematici sul teatro, ed è la regista.