di Piera Salvi. Foto: Gabriele Bellini
giugno 2024
Un solido percorso di studi e una carriera da calciatore. Erano i sogni iniziali di Mattia Martini. Uno l’ha realizzato con una laurea triennale da 110 e lode alla facoltà di Lettere e filosofia dell’Università di Firenze e poi con la laurea magistrale nel medesimo dipartimento (ancora 110 e lode e con la “menzione d’onore alla carriera”).
Nel calcio è diventato un eccellente manager, perché l’altro sogno (dopo aver giocato da dilettante in alcune squadre locali), l’ha abbandonato per guardare nuovi orizzonti. «Tutto iniziò» racconta «quando seguivo mio padre fotografo per la Real Aglianese che giocava in Serie C femminile. I dirigenti mi chiesero di dare una mano nell’organizzazione. Mi sono appassionato». Poi è stato manager e consulente di calcio-mercato per il tecnico della Fiorentina Women’s Sauro Fattori, per il Verona e per il Brescia vincendo la Supercoppa Italiana 2017. Nel luglio 2018 è entrato nell’Atletico Madrid Femenino, come manager e consulente di calcio-mercato. Con l’Atletico ha trionfato nella Primera Division Femenina e ha raggiunto gli ottavi di finale della Women’s Champions League. Nel 2022 è passato alla direzione sportiva dell’Accademia Spal femminile, che nel 2023 ha vinto il campionato riconquistando la Serie C e quest’anno ha chiuso il campionato al nono posto in C. «Dietro squadre storiche che hanno budget più importanti» spiega Martini che a 28 anni vanta premi e record personali. Nel 2019 il premio del comune di Agliana per i successi ottenuti con l’Atletico Madrid, il “Premio Cervato” (da Claudio Piccinetti, responsabile tecnico a livello giovanile) e il premio “Cultura e sport” di Banca Alta Toscana. Il più recente è del 15 giugno scorso, per la 14° edizione del “Premio Atleta dell’Anno-Giornata del Veterano Sportivo” organizzata dalla sezione di Pistoia Celina Seghi dell’Unione Nazionale dei Veterani dello Sport che ha premiato atleti, dirigenti, tecnici, società, istituzioni e professionisti per meriti sportivi o attinenti all’attività sportiva.
Questa la motivazione: “Giovanissimo dirigente di calcio femminile da sempre stimolato a migliorarsi sul piano della propria formazione al fine di raggiungere traguardi sempre più ambiziosi, da cui non è affatto intimorito. Ha dimostrato di garantire un costante impegno professionale per una crescita graduale e continua nell’ambiente in cui opera, pienamente convinto di saper far fronte alle proprie personali responsabilità”. Martini è soddisfatto: «Se uno lavora con intelligenza ed equilibrio tra attitudini e potenzialità, risultati e premi penso che vengano da soli. Ho sempre lavorato sentendo miei la città e il club per cui lavoro». Ecco i record: il più giovane dirigente ad avere debuttato in Champions League, dirigente under 25 più vincente, il più giovane dirigente del calcio rosa italiano che ha lavorato per un club estero di prima serie. Nel gennaio 2024 ha conseguito il patentino per direttore sportivo professionista. «Con la riforma del lavoro del 2023 con il patentino da professionista si può spaziare in ogni ambito del calcio, professionistico e dilettantistico, quindi dalla Serie A femminile alla Promozione femminile.».
Nei prossimi obiettivi resta il calcio rosa?
«Per quanto riguarda il gesto tecnico occorre la stessa competenza, sia per il calcio femminile che maschile. Fa la differenza l’essere inseriti in un contesto sociale e lavorativo e la trama di rapporti che ne consegue. Resterò nel calcio femminile e mi auguro di continuare un percorso professionale all’insegna della passione e competenza, con equilibrio nelle scelte e nel gestire le dinamiche umane».