Maurizio Fondi – un medico con la passione delle corse automobilistiche

Maurizio Fondi – un medico con la passione delle corse automobilistiche

di Piera Salvi

settembre 2018

Aglianese doc, laureato nel 1986, medico di famiglia dal 1992, specializzato in nefrologia, si occupa di medicina estetica. è il dottor Maurizio Fondi che in questo numero di Noidiqua ci rivela la sua passione per le corse automobilistiche, vissute da protagonista come pilota di GT4 European series, campionato di automobilismo per professionisti e non. «Io sono un gentlemen, non professionista, anche se le regole e le protezioni sono le stesse della Formula 1» spiega il dottor Fondi «ed è fondamentale l’idoneità fisica. Corro su auto gran turismo, sempre su Porsche».

Come ha iniziato?

Partecipando a raduni in pista organizzati dal Porsche club mi sono appassionato alle gare con auto da corsa. Ho cominciato nel 1993. Il mio primo team è stato Vago Racing, di Como dove sono rimasto fino al 2015, quando ho vinto la Coppa Italia.

Quindi sono venticinque anni da pilota di auto da corsa. Altre vittorie?

Ho vinto tre volte la 100 Miglia di Magione, in provincia di Perugia: nel 2013, 2014 e 2016, anno in cui ho vinto altre gare a livello nazionale. Nel 2017 sono arrivato quinto assoluto al campionato europeo. Attualmente sono nel team Autorlando Sport di Bergamo. Dopo avere superato le varie gare, svolte in Belgio, Inghilterra, Italia (a Misano) e in Ungheria, ho appena concluso il campionato europeo, a Nurburgring, in Germania, con due buone gare che mi hanno portato all’ottavo posto della classifica europea, anche se ho un po’ peggiorato la classifica dell’anno scorso.

 

Ma è sempre un buon risultato, visto che si tratta di un campionato europeo. Qual è la velocità massima che raggiunge in gara?

Anche 270 chilometri all’ora.

Quali emozioni prova in gara?

La partenza è la parte più adrenalinica, la più emozionante. In gara serve concentrazione, lucidità, prestazione fisica. La vittoria è un’emozione rilassante e, comunque, anche se non si vince siamo sportivi. Non siamo professionisti, anche se le prestazioni sono professionali.

Però è anche uno sport rischioso. Ha mai avuto incidenti?

Sono convinto che la pista è più sicura della strada. In pista si va tutti a senso unico e con protezioni. In pista i rischi devono essere molto contenuti, circuito e macchina devono essere in condizioni di massima sicurezza, pilota in perfetta idoneità fisica. Non è così su strada. Però ho avuto un incidente, nel 2015. All’ultimo giro della seconda gara sono stato toccato da un’altra auto e sono finito contro il muro d’ingresso box. Ho riportato serie fratture alle costole e una contusione polmonare, finendo in rianimazione.

Dopo quanto tempo è tornato in pista?

La convalescenza è durata circa un mese, ma dopo un mese e mezzo ero di nuovo al volante, perché ero in buona posizione nella classifica, non volevo rinunciare alla gara e ho vinto la Coppa Italia.

 

Congratulazioni al nostro medico-pilota, in attesa delle prossime vittorie.

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