Monsignor Alberto Gori – storico patriarca latino di Gerusalemme

Monsignor Alberto Gori – storico patriarca latino di Gerusalemme

di Piera Salvi

marzo 2018

Il 9 febbraio 1889 quando, ad Agliana, venne alla luce Alberto Gori, sicuramente quel giorno nessuno avrebbe mai pensato che quel bambino sarebbe stato, da adulto, ai vertici della comunità latina in Terra Santa. Vi ha vissuto per quarant’anni, accompagnandone la vita attraverso periodi di grandi tensioni: la rivolta araba degli anni Trenta con migliaia di morti, il secondo conflitto mondiale, la guerra di liberazione degli ebrei contro la Gran Bretagna e i primi gravi scontri con i palestinesi, la nascita dello Stato di Israele, il conflitto con i Paesi arabi, la guerra dei sei giorni e i conflitti successivi. Fu il Patriarca Alberto Gori ad accogliere papa Paolo VI durante la storica visita in Israele e Giordania, nel 1964. Non solo, ebbe un ruolo importante anche nel Concilio Vaticano II, dove intervenne più volte sulla Chiesa.

Nel 1948, quando lo Stato d’Israele era nato da pochi mesi, lui era Custode di Terra Santa e presentò così a papa Pio XII la situazione della Palestina. «La via migliore per assicurare la pace del paese e i diritti di ciascuna parte sarebbe, a nostro avviso, quella di mettere la Palestina sotto il mandato di una potenza indicata dall’Onu. Qualora la divisione non si potesse evitare, insistere perché Gerusalemme con il suo hinterland venga internazionalizzata senza ritardo e siano assicurati il libero accesso e la libertà di culto nei vari Santuari disseminati in Giudea, Galilea, e i diritti religiosi alla chiesa cattolica».

Alberto Gori vestì l’abito francescano nel settembre 1907, a 18 anni. L’8 febbraio 1919, dopo aver prestato servizio militare da sacerdote nella prima guerra mondiale, fu inviato a Gerusalemme a servizio della Custodia francescana. Per dodici anni fu Custode di Terra Santa e per i successivi ventuno fu Patriarca latino di Gerusalemme, nell’arco di un periodo complessivo che va dal 1937 al 1970. Morì il 25 novembre 1970 e fu sepolto nella cattedrale di Gerusalemme. 

Una figura illustre, dunque, che rende onore ad Agliana. E’ ricordato con una via a lui intitolata, nella frazione di Spedalino e una targa nella chiesa di San Piero, ma per molte persone è sconosciuto. A lui e all’analisi della situazione in Terra Santa e dei cristiani in Medio Oriente, è stata dedicata un’iniziativa il 22 febbraio ad Agliana, organizzata dall’associazione pistoiese “Insieme per la Terra Santa”, con il patrocinio della diocesi di Pistoia, Regione Toscana e Comune di Agliana. Ospite d’onore è stato monsignor Pierbattista Pizzaballa, oggi amministratore apostolico del patriarcato latino di Gerusalemme e fino allo scorso anno Custode di Terra Santa. Alle ore 18 è stata celebrata la santa messa nella chiesa di San Piero ad Agliana, presieduta da monsignor Pizzaballa e concelebrata dai vescovi Fausto Tardelli (Pistoia) e Rodolfo Cetoloni (Grosseto), attivo in numerosi progetti di solidarietà per Terra Santa e Medio Oriente e Carlo Ciattini (Massa Marittima-Piombino). Alle 21, al teatro Moderno, si è tenuta la conferenza sul tema “Terra Santa ieri e oggi”, con gli interventi di monsignor Pizzaballa e dello storico Paolo Pieraccini, studioso della figura di monsignor Gori. Notevole è stato l’impegno per questa iniziativa dell’associazione “Insieme per la Terra Santa”, fondata da monsignor Cesare Tognelli e presieduta da Franco Niccolai, il quale ha evidenziato che monsignor Gori, è una persona purtroppo poco conosciuta e ricordata, nonostante l’importanza di ciò che ha fatto in quelle terre, anche oggi centrali nello scenario geopolitico oltre che religioso. Ha moderato la serata il giornalista Mauro Banchini.

 

Tra gli intervenuti, il sindaco di Agliana Giacomo Mangoni, il vescovo di Pistoia Fausto Tardelli (ha ricordato che Pistoia è stata sede del Commissariato per la Terra Santa), Franco Benesperi (presidente della Fondazione Banca Alta Toscana, che ha contribuito all’iniziativa), il parroco di San Piero, don Paolo Tofani, che ha sollecitato l’amministrazione comunale aglianese a tenere vivo il gemellaggio con la cittadina palestinese di Beit Shaour, gemellata con Agliana dal 2011, ricordando che, in passato, Agliana ha ospitato il suo sindaco ed ha contribuito ad un progetto di riqualificazione di un edificio da adibire a guest house a Beit Sahour. Da un secolo Agliana è legata alla Terra Santa, l’auspicio è che il legame non si spezzi ma si rafforzi.

 

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