di Piera Salvi
marzo 2014
Impossibile crederci, ma da gennaio scorso Paolo Guarducci, il “Lampino”, non c’è più. Una grave malattia l’ha colpito e in poco tempo se n’è andato, lasciando nel più profondo dolore la famiglia (con la moglie Rita aveva festeggiato le nozze d’oro il 26 dicembre), il mondo dello sport, dell’imprenditoria e tutta la comunità aglianese. Paolo Guarducci ha vissuto con grande passione: nel lavoro, nello sport, per il suo paese, per gli animali, per il museo creato nella sua azienda. La donazione delle cornee è l’ultimo gesto di una vita piena di generosità.
Fondatore della “Paultex” nel 1974, è stato un imprenditore che si era fatto da solo, iniziando con una piccola attività tessile, ma operando con lungimiranza fino ad aprire un’attività che comprendeva tutto il ciclo produttivo del tessile, dalla materia prima al prodotto finito, con siti produttivi ad Agliana e Montemurlo. Le sue doti professionali si sono intrecciate con quelle umane (sempre sensibile verso chi cercava lavoro, pronto al sorriso, cordiale con tutti) e con l’arte: aveva fatto affrescare dall’artista pistoiese Giuseppe Gavazzi il primo magazzino dell’azienda, con raffigurazioni di tutto il ciclo produttivo del tessile. Era stimato e rispettato, anche nel distretto tessile pratese. «Uno dei pochi» ricordano le figlie Giulietta e Paola «per i quali il contratto era una stretta di mano. Non rinnegava mai la parola data». Amava il calcio e il ciclismo, il suo cuore batteva per l’Aglianese, la Vacchereccia e per la “Team Paultex”, società ciclistica da lui fondata, attiva dal 1994 al 1997.
Nell’Aglianese si è distinto per avere assunto la presidenza in momenti difficili. «Negli anni Ottanta» ricorda il vice presidente della società neroverde, Lorenzo Giusti «risollevò la squadra portandola ad una promozione e ad una vittoria in Coppa Italia, dopo il fallimento del 2008 fino al 2010, con due promozioni nei due anni della sua presidenza. L’eredità che ci lascia è soprattutto lo spirito di aggregazione». Così lo ricorda l’Aglianese: «Grande, immenso benefattore. Non ha mancato, fino all’ultimo, di sostenerci con passione». La “Team Paultex”, squadra a livello dilettantistico, pur nei pochi anni di attività, vinse il “Trofeo Liberazione” a Roma e conquistò due vittorie alla Firenze-Viareggio. Diversi ciclisti sono poi passati al professionismo. «Paolo» dice il genero Riccardo Fantacci «con lo sport si sentiva partecipe della comunità».
Il “Lampino” era un personaggio unico ed un pezzo importante della storia locale, di quelli che resteranno nella memoria. La messa per l’ultimo saluto a Paolo è stata celebrata nella piazza don Bianchi di S. Michele gremita di persone, con una numerosa presenza del mondo imprenditoriale (anche da tutta Italia e dall’estero) di dipendenti, di sportivi (in particolare dell’Aglianese), tanti giovani e le autorità. In quella piazza dove il “Lampino” ha trascorso tanto tempo, sempre pronto alla battuta e ad un abbraccio, sempre pronto ad ascoltare le necessità degli altri, ha ricevuto il grande abbraccio del popolo che lui amava. A S. Michele, dove è nato e vissuto, alcune persone lo ricordano come “espressione della generosità, alla guida di un’azienda che ha sempre accolto tutti e come un grande amico”, ma anche come “uomo autentico, che ha conservato la propria identità e dal quale i giovani che l’hanno frequentato, dovrebbero apprendere queste qualità”.