di Piera Salvi
giugno 2024
Il “Tocco magico” di Gabry per sessant’anni ha regalato stile e bellezza a tantissime donne. La storica parrucchiera aglianese Maria Gabbriella Bini, conosciuta da tutti come Gabry, ha chiuso il suo negozio in via Garibaldi alla bella età di 80 anni, dopo quasi sessant’anni di attività in proprio. Ma già a 13 anni Gabry andava da sua zia Anna, parrucchiera con negozio a San Niccolò, per imparare il mestiere. La sua è stata una vita di tanto lavoro, svolto con tanta creatività e passione, forse trasmessi anche dai genitori artigiani: la mamma sarta e il padre falegname.
Gabry conserva ancora i vecchi documenti che le consentirono di avviare l’attività, come l’autorizzazione ad aprire il primo negozio, nel luglio 1965, in via Provinciale a Spedalino. Conserva anche l’autorizzazione al trasferimento del negozio, un paio di anni dopo, in via Garibaldi a San Piero, dove è rimasta fino alla chiusura. «Quando aprii il negozio a Spedalino» racconta «da via Garibaldi andavo al lavoro in motorino, con pioggia, freddo e vento, portando su e giù il cambio degli asciugamani: li portavo a casa per lavarli e poi li riportavo in negozio puliti e stirati. Poi presi la patente e comprai una Fiat 500 e già era un sollievo». All’epoca le parrucchiere non lavoravano su appuntamento come adesso e il negozio era sempre pieno di donne, dalla mattina presto anche fino a mezzanotte. Nell’attesa sfogliavano riviste o conversavano tra loro, ci poteva scappare qualche pettegolezzo, ma fondamentalmente era un’occasione per socializzare.
«Erano giornate molto lunghe» ricorda Gabry, «soprattutto il sabato. All’epoca aprivamo il negozio anche la domenica mattina. Solo nei primi giorni della settimana c’era meno affluenza. A Spedalino stavo tutto il giorno in negozio. I vicini mi portavano il caffè o qualcosa da mangiare. Ero giovane ed erano molto premurosi con me. Ho fatto tanti sacrifici ma le clienti mi hanno ricompensato con la loro fedeltà e le ringrazio tutte».
Gabry nel tempo ha seguito corsi di aggiornamento ed ha partecipato a dimostrazioni delle proprie performance. «Ero molto creativa» dice Gabry ripensando alla sua lunga professione da parrucchiera «soprattutto nelle acconciature da sposa, che erano più elaborate, mi sbizzarrivo nel raccogliere i capelli in pocchi, trecce e banane, che allora erano molto di moda». Nonostante il notevole impegno nel lavoro, Gabry si è presa cura dei due figli (un maschio e una femmina) e del marito. «Avere il negozio sotto casa mi ha agevolato» ammette, «c’era anche mia sorella Anna che mi dava una mano come collaboratrice, fino a una decina di anni fa. Però l’impegno è stato notevole. Comunque sono molto soddisfatta perché ho lavorato con amore. Nel lavoro ci vuole entusiasmo e passione». Affezionata alle sue clienti, ma anche fedele all’associazione di categoria alla quale era iscritta, Confartigianato, che nel 2019 le ha consegnato una targa per la “Fedeltà associativa”.
Perché pur avendo iniziato a lavorare da adolescente ha continuato a dedicarsi alla sua professione anche nella terza età?
«Per passione e perché è un impegno che mi ha aiutato a tenere attiva la creatività e a continuare a socializzare» spiega con il suo dolce sorriso, regalandoci una testimonianza di cui fare tesoro.
