Perdite idriche – disagio infinito

Perdite idriche – disagio infinito

di Piera Salvi

dicembre 2016

Zampilli e pozzanghere, oppure squadre al lavoro per le riparazioni dei tubi. Sulle strade aglianesi è questa la situazione a causa delle frequenti rotture alle tubazioni dell’acquedotto. Qualche volta gli interventi vengono fatti anche a distanza di mesi dall’apertura delle perdite. Nei cittadini raccogliamo spesso il malumore per questi disagi e per la dispersione di acqua, ma anche per i numerosi rattoppi sull’asfalto delle nostre strade, anche se, come abbiamo appreso dall’assessore Valentina Noligni, Publiacqua (azienda che gestisce il servizio idrico integrato), provvede periodicamente al ripristino del manto stradale nelle zone maggiormente interessate dalle riparazioni.

Dalla rendicontazione dei lavori effettuati da Publiacqua in territorio aglianese negli ultimi cinque anni risulta, comunque, che sono diminuiti gli interventi sulle rotture dei tubi e sono aumentate le ricerche sulle perdite. Rispondendo a un’interrogazione presentata dalla lista civica Agliana in Comune, l’assessore Massimo Vannuccini ha riferito che, in base al rapporto di Publiacqua, le riparazioni sulla rete dell’acquedotto aglianese sono passate da 138 del 2012 a 127 nel 2013, sono state 107 nel 2014, 53 nel 2015 e 50 fino a settembre 2016. La ricerca sulle perdite era zero nel 2012, l’anno successivo gli interventi di ricerca sono stati 23, due in più nel 2014, 37 nel 2015 e risultano 74 al settembre di quest’anno. 

Ci sono poi le situazioni eccezionali, come quella di Spedalino, dove sulla Vecchia Provinciale una perdita è aperta addirittura dall’agosto 2015 (a metà novembre la riparazione non era stata ancora effettuata) a causa delle controversie create dal regolamento approvato nel 2011, in base al quale nelle corti private la riparazione è a carico dei cittadini. Ma in quella corte, abitano una decina di famiglie e la rete dell’acquedotto (che risale agli anni Ottanta) è pubblica, quindi il privato non può intervenire. Sulla questione, il sindaco, Giacomo Mangoni, ha recentemente ribadito il suo impegno presso Publiacqua e l’Autorità idrica toscana (Ait) per rivedere il regolamento, applicandolo solo alle nuove edificazioni. «Ho scritto ad Ait nel 2015» ha informato il primo cittadino «e sollecitiamo Ait e il gestore in ogni incontro. E’ un problema che riguarda tanti comuni della Toscana. Ad Agliana abbiamo poche situazioni ma non possiamo lasciare le famiglie nel disagio e nell’incertezza».

Altra questione costantemente alla ribalta è quella delle tubazioni in amianto (22 chilometri ad Agliana, pari al 26% circa della rete) e la pericolosità per l’eventuale rilascio di fibre. Dalle analisi fatte da Ait sono state riscontrate 707.000 fibre/litro in un campione dell’aprile 2015 e 380.000 fibre/litro nell’aprile 2016. Molto al di sotto dei 7milioni di fibre/litro fissati dall’Istituto superiore di sanità (a cui fa riferimento l’amministrazione comunale), preoccupante per chi (comitati e opposizioni) si basa sulla risoluzione del parlamento europeo del marzo 2013 e le valutazioni dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, che dichiarano l’amianto cancerogeno anche per ingestione. Il Coordinamento dei comitati per la salute della piana, inoltre, evidenzia che l’Agenzia per la protezione dell’ambiente (Epa), per le modalità di monitoraggio evidenzia il «controllo della corrosione dei tubi, che è difforme dalle rotture»

Diatriba aperta, dunque, sull’applicazione del principio di precauzione, comunque, con un accordo tra amministrazione comunale, Ait e Publiacqua i punti di prelievo per i campionamenti sono stati portati da tre (via Bellini, via Magni e via Selva) a tredici (aggiungendo via Livorno, via della Libertà, via Casello, via Calice, via Branaccia, via Ponte dei Bini, via don Milani, via di San Michele, via della Repubblica e all’impianto di cava Briganti), quindi dislocati su tutto il territorio. E, nei lavori effettuati da Publiacqua, sarebbero già stati esclusi alcuni chilometri di condutture in amianto.

 

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