di Piera Salvi
Piero Meoni il 2 maggio doveva festeggiare 40 anni d’attività come macellaio e salumiere doc, attività che svolgeva nel comune di Montale (a Fognano) con il figlio Filippo e la moglie Daniela. Ma non è riuscito ad arrivare a questa data: un male incurabile ha stroncato la sua vita in soli due mesi. Insieme ai suoi cari, ci sono due comunità che ora avvertono un vuoto incolmabile: Agliana dove era nato e viveva e Montale dove svolgeva il suo lavoro.
Aveva 61 anni e una grande vitalità, era semplice e cordiale, dotato di grande abilità e passione sia nel suo lavoro di macellaio e salumiere, dove si è prodigato per valorizzare qualità e tradizione, che nel suo sport preferito, le gare cinofile con cani da ferma. In questa disciplina, che amava praticare prevalentemente con cani di razza setter inglese, aveva collezionato tanti premi. Il massimo successo lo raggiunse nel 1998, quando conquistò il campionato mondiale individuale e a squadre con il suo straordinario setter inglese Red. E’ stato un abilissimo conduttore di cani, sempre tra i migliori della nazionale azzurra. Nell’ottobre 2011, in Francia, aveva vinto la sua ultima medaglia, nella “Coppa Mediterranea” disputata a Bordeaux. Medaglia che i suoi cari hanno voluto lasciargli sul petto, per l’ultimo viaggio. Come salumiere, nel 2007 aveva ricevuto il premio dell’ “Accademia italiana della cucina” per la produzione della mortadella di Prato secondo la ricetta originale, ricevendo l’importante premio nazionale “Dino Villani”, istituito dall’Accademia della cucina in memoria di uno dei fondatori dell’associazione, nell’ambito dell’iniziativa “Elogio della mortadella di Prato”, promossa dalla Camera di Commercio e dalla Provincia di Prato. Fu premiato per essersi distinto nella valorizzazione di un prodotto con un alto livello di qualità. La commissione giudicatrice nazionale scelse in quell’occasione il “Salumificio Meoni” di Fognano soprattutto perché degno custode dell’originale ricetta pratese tramandata da Antonio Gori, figlio di Donatello, di Galciana (Prato). I Gori avevano confidato direttamente la ricetta all’aglianese Vanni Marrassini, macellaio salumiere che ne aveva continuato fedelmente la produzione. <<Quando Marrassini cessò l’attività>> ci raccontò nell’occasione Piero <<passò a me la ricetta originale, che custodisco gelosamente>>. Piero Meoni era molto conosciuto e molto amato, come dimostra l’incalcolabile numero di persone che si è stretto attorno alla famiglia ed ha partecipato al suo funerale. Sicuramente apprezzato per la professionalità e la passione nel suo lavoro, nonché per essere un campione nello sport che praticava, ma soprattutto perché era una grande persona: di poche parole, semplice, generoso, ma indimenticabile.
La famiglia ringrazia tutti e in particolare le comunità di Agliana e Fognano, per la grande dimostrazione di vicinanza e affetto. <<Ringraziamo di cuore anche il dottor Guido Pastacaldi che l’ha assistito fino all’ultimo respiro ed i medici e gli infermieri della Prima medicina ovest dell’ospedale di Pistoia>> aggiungono i familiari.