di Marco Bagnoli. Foto: studiofotografico.it
agosto 2011
Don Sinibaldo Sottili, parroco di San Michele dal 1954 al 2006, ha svolto per anni delle accurate ricerche sulla storia locale e proprio dalle pagine del suo libro “Storia di un paese senza storia”, pubblicato postumo nel dicembre del 2008, veniamo a conoscenza di preziose informazioni. All’epoca dei moti risorgimentali, un popolano di San Michele appartenente alla famiglia Bini, detto il Barba, pare abbia militato nelle file dei garibaldini, stante a notizie riportate da alcuni anziani del posto.
Ad Unità avvenuta, “Barba del Bini”, sarebbe divenuto talmente influente da riuscire ad ottenere, verso il 1864, la sostituzione della trave che fin ad allora consentiva l’attraversamento del Calice – alla sua confluenza tra Via sul Calice e Via alla Brana – con un ponte costruito col contributo del nuovo Stato. Inutile dire che fu proprio questo Bini a dare il nome al ponte, inizialmente chiamato appunto Ponte del Bini. Il piccolo ponte, che introduce nel territorio di Prato, scavalca il Calice, generato dall’affluenza dei torrenti Agna e Bure e finisce la sua corsa gettandosi nell’Arno. Al tempo de’ vecchi di prima, la frazione era nota per i ranocchi fritti che si mangiavano al ristorante.