di Piera Salvi
giugno 2014
Sport, ambiente, parrocchia, le tradizioni locali e un futuro migliore per la comunità, tutto questo lo appassionava, insieme ai grandi valori della famiglia, del lavoro e delle amicizie. Rinaldo Bini si è spento la mattina del 4 luglio 2013 all’ospedale di Prato, dove era ricoverato per una grave malattia che l’ha stroncato in pochi mesi e contro la quale aveva lottato, nell’intimità della famiglia, ma con la determinazione e la dignità che lo hanno sempre distinto. Rinaldo ha lasciato un grande patrimonio d’impegno per la collettività, per questo vogliamo ricordarlo nel primo anniversario della sua scomparsa. Aveva 60 anni ed era molto conosciuto e apprezzato ad Agliana e Prato, non solo perché aveva lavorato al Banco Desio Toscana, nella filiale pratese di via Valentini come responsabile del settore finanza, ma anche perché il suo impegno per una migliore la qualità della vita sconfinava oltre il territorio aglianese, di là dal Calice, creando sinergie con i cittadini e con le istituzioni di Agliana e di Prato.
Attivo ambientalista, soprattutto negli ultimi vent’anni era stato sempre in prima linea nelle battaglie ambientali, come presidente del comitato “Qualità della vita” di Ponte dei Bini e nel comitato “No all’inceneritore” del Calice. La sua attenzione all’ambiente era ad ampio raggio: contro l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo, per la manutenzione dei torrenti e delle strade. Lo sport è stata l’altra sua grande passione. Aveva giocato a calcio nelle squadre pratesi del Tavola e nella Galcianese, da noi era stato valido portiere nell’Aglianese, nella Santabarbara, nella Pontebinese e nella Vacchereccia, nonché allenatore del Gs Spedalino. Non aveva abbandonato il suo amore per lo sport continuando a dilettarsi con gli amici del Tennis club Agliana (dove era un attivissimo socio) giocando a tennis o al calcio. Rinaldo è stato anche molto attivo nella parrocchia di S. Michele. Di solito la domenica mattina partecipava in tenuta sportiva alla Messa delle 8.15 ed animava la liturgia con le letture e i canti, intonati con la sua voce baritonale.
Amava particolarmente la frazione dove era nato e vissuto, Ponte dei Bini, dove oltre che per la soluzione dei numerosi problemi della zona, si era impegnato per tenere in vita il piccolo oratorio e per il restauro dell’antica Madonnina, con la collaborazione degli abitanti della frazione. Un uomo solare che amava tutti e si impegnava in tutto, anche per non perdere le tradizioni locali, ma sempre con grande attenzione al futuro. Tra le sue ultime iniziative per vivacizzare Ponte dei Bini, ricordiamo una cena nella piazzetta, nel settembre 2012, a cui parteciparono con entusiasmo centinaia di persone, ricreando un’atmosfera di allegria e amicizia.