di Marco Bagnoli

giugno 2022

In una giornata di maggio limpida e trasparente come una lastra di cristallo, siamo andati a trovare Roberto Bacci, il miglior vetraio di Agliana – anche perché è l’unico…

Scherzi a parte, sono ormai trentaquattro anni che Roberto maneggia il vetro, spesso con esiti che rivelano la sua indubbia e innata vena artistica. L’idea di fare proprio il vetraio gli venne un giorno a dodici anni, quando, in gita con la scuola a Murano, restò stupefatto dell’estro artigiano di un maestro del vetro. Nello specifico non si trattava di un soffiatore di smagliante pasta incandescente, bensì di un professionista intento a tagliare, sagomandola, una grossa lastra di specchio argentato, da adattare a una cornice molto barocca. E il nostro giovane Roberto stava a rimirarselo a bocca aperta. Eppure, al momento di scegliere se continuare a studiare o mettersi a lavorare, ecco che le scelte caddero un po’ su tutto quello che capitava sottomano – ma ancora di vetri o specchi non se ne parlava.

Solo dopo aver fatto il militare si presentò l’occasione di entrare come dipendente in una vetreria di Pistoia, quella di Alessandro Soldi. Ci sembra quasi di vedere gli occhi di Roberto scintillare come quel giorno a Murano. Anche se non aveva nessuna esperienza gli sembrava giusto almeno provarci. E così, in quella vetreria, ci trascorse ben diciannove anni. Quando lasciò, decise che era giunto il momento di realizzare il suo sogno, quello di aprire una vetreria tutta sua, e magari proprio a Agliana, dove è sempre vissuto. Anche perché di vetrai ad Agliana non ce n’erano  stati mai – a parte Mario Cecchi, alias “il Bettaroni”, che faceva i vetri in piazza IV Novembre negli anni Sessanta nella sua mesticheria, almeno fino all’88-‘89. E a questo punto Roberto si prende pure un socio, il collega degli anni alla Soldi, Calogero Scoma, dal 2008 al suo fianco in Vetromania, prima a Carabattole vicino alla Coop e dal 2014 in via Settola. Il lavoro va così bene che sono passati gli anni e nel 2021 Calogero è già andato in pensione, mentre Roberto è ancora lì al suo posto, fiero delle sue macchine per lavorare il vetro tutte analogiche, e fiero soprattutto di un lavoro che ti consuma come quando si mola un bordo vivo, ma ancora ti consente di tenerti il tuo sorriso attaccato alla faccia.

Tutto questo suo entusiasmo è talmente tanto che quasi ci sembra un po’ sprecato “solo” per una vetreria. E infatti sono alcuni anni che Roberto ritaglia un po’ del suo tempo libero da dedicare alla recitazione. Ha iniziato con qualche lettura, magari di Deborah Zanini, di Pistoia, già cantante per il gruppo metal degli Opera, e autrice appunto di quei romanzi fantasy che facevano poi affidamento sull’interpretazione di Roberto per “uscire fuori”. E dal 2018 ecco che approfondisce la conoscenza di Lorenzo Pratesi, un giovane e ormai affermato attore e autore teatrale pistoiese: un bel giorno si sentirono al telefono, perché Lorenzo voleva che Roberto indossasse i panni di un personaggio appositamente scritto per lui. Si è trattato di una nuova sfida cui non poteva dire di no, anche perché Roberto sembra sia proprio bravo…

Comunque, quando torna nel suo regno, a Vetromania, ecco che l’arte, per chi sa vederla, così eterea e trasparente, l’arte c’è ancora, in ogni passaggio delle lavorazioni che Roberto esegue di volta in volta. E anche qui ogni nuovo cliente è una nuova sfida, ogni lavoro un pezzo unico – anche se magari richiesto più e più volte nel corso degli anni, come alcune decorazioni figurative in stile liberty che non si stancano di tenergli compagnia. Ce ne andiamo e lo lasciamo tra le sue lastre, e ci portiamo via il dubbio se sia davvero lui, come ama ricordare, il vetraio più bello di Agliana – o forse solo il più simpatico…