di Marco Bagnoli
febbraio 2012
In epoca medievale esisteva in Agliana un castello, di proprietà del vescovo di Pistoia, catello qui dicitur Aliana. Non è dato sapere con certezza ove questo castello fosse collocato, tuttavia è ragionevole ritenere che dovesse trovarsi più a sud sia dell’antica statio Hellana, la stazione di sosta di epoca romana, posta sulla via Cassia, così come del monastero di San Salvatore, sorto nell’alto medioevo. Sembra più probabile che la zona sia divenuta in seguito, sede della chiesa di San Niccolò, dato che entrambi gli edifici sottostavano all’autorità della pieve di Sant’Ippolito, alla quale erano tenuti a corrispondere le decime, come attesta una carta del febbraio 1050.
Successivamente, a cavallo tra il XII e il XIII secolo, nella zona attorno al castello vengono a formarsi dei nuovi centri abitati: quello di San Piero, di cui abbiamo documentazione a partire dal 1152, di San Niccolò, risalente almeno alla prima metà del 1200, e San Michele, ognuno dei quali provvide ad edificare una propria a chiesa. San Michele sorse nella zona più orientale dell’originario nucleo di Agliana, in una località detta Vaccareccia, che alcune fonti attestano essere una villa già intorno all’anno 1000; inoltre, l’intitolazione della chiesa rimanda direttamente ai Longobardi, assidui nella devozione a San Michele, che già dal 700 erano presenti sul territorio. Anche il toponimo Ronco – dal tardo latino runcare, tagliare e dissodare un bosco, e da qui roncola – tutt’ora presente, è una memoria del tempo in cui i Longobardi disboscarono parte del bosco allora esistente – silva –per destinarlo alle colture agricole.