di Marco Bagnoli. Foto: Adriano Tesi.
maggio 2012
In epoca medievale esisteva in Agliana un castello, di proprietà del vescovo di Pistoia, catello qui dicitur Aliana. Non è dato sapere con certezza ove questo castello fosse collocato, tuttavia è ragionevole ritenere dovesse trovarsi più a sud dell’antica statio Hellana, la stazione di sosta di epoca romana posta sulla via Cassia, così come dal monastero di San Salvatore, sorto nell’alto medioevo. Sembra più probabile la zona in seguito sede della chiesa di San Niccolò, dato che entrambi gli edifici sottostavano all’autorità della pieve di Sant’Ippolito, alla quale erano tenuti a corrispondere le decime, come attesta una carta del febbraio 1050. Successivamente, a cavallo tra il XII e il XIII secolo, nella zona attorno al castello vengono a formarsi dei nuovi centri abitati: quello di San Piero, di cui abbiamo documentazione a partire dal 1152, quello di San Michele, la cui intitolazione è ascrivibile ai Longobardi, presenti nella zona già dal 700, e infine quello di San Niccolò. Ciascuno di essi si adoperò all’edificazione di una propria chiesa.
La chiesa di San Niccolò è menzionata in un documento del 1274, che ne attesta la proprietà della pieve di Sant’Ippolito in Piazzanese, all’epoca detto “in Strada”, con riferimento alla stessa via romana sul quale sorse la stazione di posta di Hellana. Ulteriori testimonianze risalenti al 1225, il Liber Focorum della Porta Caldatica et S. Petri, riporta appunto il foco, cioè la famiglia, di un certo Bonavazio de cappella S. Nicolai, che tuttavia non è certo fosse all’epoca ricompresa nel territorio di Alliana. Il suo nome torna ancora nel 1329, in un cartulario che annota gli acquisti fatti da Corrado, Giovanni e Bartolomeo Panciatichi, e su fino al 1339. Il santo di cui si parla è quel San Niccolò da Bari – o da Mira, la cui devozione si estese in Italia dopo il 1087, allorquando alcuni marinai ne trafugarono le spoglie dalla lontana Dalmazia.