I siti di epoca romana fra Montale e Agliana

I siti di epoca romana fra Montale e Agliana

di Giacomo Bini

giugno 2017

Un viaggio nelle testimonianze dell’epoca romana di Agliana e Montale non può avere come guida che Bruno Tempestini, Ispettore Onorario della Soprintendenza Archeologica e artefice di molti rinvenimenti di siti archeologici nella nostra zona.

Il punto di partenza del nostro itinerario è a Montale in località Vizzano, dove nel 1928 fu ritrovata (autore del recupero l’Ispettore Onorario Guido Macciò) una tomba ad incinerazione tipica della cultura dei Liguri, il popolo che occupava le Apuane, l’Appennino e anche la zona pedecollinare e di pianura prima dell’insediamento dei Romani iniziato nella nostra zona intorno al 150 avanti Cristo. La tomba di Vizzano, dove fu trovata un’anfora greco-italica, è uno dei due soli siti conosciuti che attestano la presenza della tradizione ligure, oltre che nella zona montana, anche nelle prime pendici appenniniche. A partire dal II secolo avanti Cristo, i Romani presero possesso della zona, vi si insediarono e tracciarono la loro rete viaria. Di particolare rilievo per questo periodo è il ritrovamento di Spedalino, uno scavo avvenuto nel 1988 a cura di Bruno Tempestini e Luigi Tondo, che portò alla luce strutture murarie di un edificio rustico in uso già nell’età romana repubblicana e ancora attivo nell’età imperiale. Oltre alle mura, vi sono stati ritrovati un dolio, cioè un vaso di grandi dimensioni destinato a contenere olio, vino o anche grani e legumi e due pesi da telaio.

Il sito di Spedalino è particolarmente importante perché attesterebbe la presenza di una centuriazione romana ancor prima dell’epoca augustea in cui solitamente vengono collocati gli interventi principali di bonifica e di divisione agraria nel pistoiese. A quell’epoca tardo-repubblicana esisteva già un sistema viario composto da diversi tracciati, come sostiene la studiosa Cristina Taddei nel suo saggio introduttivo alla Carta Archeologica della Provincia di Pistoia, edita nel 2010 a cura della Soprintendenza Archeologica della Toscana, dell’Istituto Geografico Militare e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia. “Si può pensare che la via si attestasse ai margini della pianura” scrive Taddei “come dimostrano i siti di Montale Alto e Pieve a Nievole, ma che esistessero, già in età tardo-repubblicana, dei percorsi alternativi che tagliavano la pianura come indicherebbe l’impianto della fattoria di Spedalino”.

In età imperiale l’asse viario romano tra Lucca e Firenze si articolava in diverse stazioni tra le quali, nella nostra zona, quella di Hellana, da cui deriva il toponimo di Agliana. All’età imperiale risalgono altri siti rinvenuti ad Agliana e a Montale. Il primo è a Stazione, lungo via Tobagi, in corrispondenza del ristorante Il Binario, rinvenuto nel 1982 da Bruno Tempestini che ha collaborato allo scavo con Giuseppina Carlotta Cianferoni. Il materiale ritrovato è conservato in una teca nella sala consiliare della Badia di Montale. Sempre a Montale è stato trovato da Tempestini un altro sito in via Vecchia di Compietra nel 1990 in un terreno arativo. Ad Agliana è stato effettuato uno scavo in via della Costituzione nel 1999 da parte di Paola Perazzi, Anna Wentokowska e Bruno Tempestini con il ritrovamento di una pavimentazione a cielo aperto e poco lontano una concentrazione di materiali romani in un terreno argilloso. Nel 2000, è stato rinvenuto, sempre da Tempestini, un sito romano in via delle Lame ad Agliana.

 

 

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