Storia della Battaglia dei Fieni

Storia della Battaglia dei Fieni

di Marco Bagnoli

agosto 2011

Lo scorso 3 luglio c’è stata battaglia ad Agliana! La popolazione tutta ha partecipato col consueto entusiasmo, anche perché si è trattato di un’occasione speciale, infatti, gli organizzatori hanno portato in piazza le antiche rivalità, con regolare cadenza annuale, nel tentativo di affezionare ulteriormente l’agguerrito pubblico. Tranquilli, però: si faceva per finta! Tutto è cominciato circa una ventina d’anni fa, su iniziativa di un gruppo di amici, qualcuno cacciatore, qualcun’altro del ramo lenza e pesca; la figura di riferimento è stata comunque quella di don Sinibaldo Sottili, proposto della chiesa di San Michele fino al 2006. Un giorno, parlando del più e del meno, si finì a parlare di feste e sagre di paese e qualcuno cominciò a lamentarsi del fatto che qua ad Agliana una cosa del genere, una cosa in costume, d’epoca o che-so-io proprio ci mancava. E allora Don Sinibaldo che ci stava a fare, scusate? Perché qualcosa di storico ci sarebbe eccome – e tutta roba nostra. Col senno di poi ce l’avevamo proprio sotto gli occhi – ma bisognava pensarci! A questo punto bisogna fare un altro passo indietro.

E’ il 4 di luglio del 1501 e tutto va bene; il giorno dopo invece tira una brutta aria, dalle parti di Alliana. “Accadde che il 5 di luglio 1501 Franco Gori della Ferruccia di parte panciatica, per vendicarsi dei danni inflitti dai Cancillieri entrò, sulle ore 18 in Alliana, di parte cancilliera, messe fuoco a molte case in Vacchereccia, e si scontrò nelle prata di Alliana (il Ronco) coi Cancillieri venendo sconfitto… e morirono circa 25 homini.” Infatti Le famiglie dei Panciatichi e dei Cancellieri cominciarono verso la metà del Trecento a contendersi il primato su Pistoia a suon di legnate; e c’era poco da scherzare. In quel giorno di luglio “i Cancillieri portarono tredici delle loro teste in trionfo a Pistoia”. Sì, d’accordo, ma il grano cosa c’entra? “Tutto accadeva per impossessarsi delle buone ricolte de’ fieni che i Panciatichi erano soliti predare e portare alla tenuta ove avevano una loro base”; e infatti ancor oggi, alla Ferruccia, esiste un gruppo di case lungo l’Ombrone detto appunto “la Tenuta”. Il “grano” era appunto il casus belli, ovvero sia il fieno, il carburante per gli automezzi scalpitanti dell’epoca, i cavalli: migliore era il nutrimento, migliore la salute e le virtù della bestia; e quindi, sicuramente maggiori le capacità competitive di questa o quella fazione sul campo – sul campo di grano! Fino al 1504 se le suonarono di santa ragione, tutti gli anni, per il raccolto.

Poi, già dal tempo de’ nostri nonni, s’incominciò a incontrarsi verso la mietitura per il puro gusto di stare assieme, al limite giusto per ammazzare il tempo: è da queste feste contadine che ha preso il via il nostro Giugno aglianese; quindi, quale miglior cornice per rievocare le antiche lotte dei fieni? Ancora oggi ci si rallegra della buona resa del raccolto in compagnia delle macchine agricole che lo hanno reso possibile, con la sola differenza che molte di queste sono dei veri e propri cimeli. Il merito del ritrovamento e della cura di questi vecchi dinosauri va tutto al gruppo dei cacciatori, che nel corso delle loro battute se li sono trovati davanti diverse volte, attraversando un’aia o affacciandosi in un fienile, prima di realizzare che si trattava di un documento fondamentale della nostra piccola grande storia, per quanto ingolfati dagli acciacchi della ruggine. Allora, a titolo ovviamente volontario, questi amici si sono rivolti ai proprietari di queste coloniche, i quali sono stati più che disponibili a mettere a disposizione i tesori del nonno per i festeggiamenti del nonno; un esemplare risale al 1954, un altro addirittura al ’35. La rievocazione storica degli scontri tra Panciatichi e Cancellieri si è tenuta soltanto quattro volte, dai primi anni novanta ad oggi: nel 2012 non potete mancare, magari venite in costume!

 

L’immagine sopra è un particolare tratto dal ciclo degli affreschi conservati presso la Torre dell’Aquila – Castello di Trento

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