di Piera Salvi
marzo 2021
Scuola messa a dura prova da un anno di pandemia. Durante il lockdown dell’anno scorso c’era (non solo nel mondo della scuola ma per tutti) la speranza che il nemico invisibile, il virus sconosciuto che aveva costretto al blocco totale per limitare i contagi e i decessi, sarebbe passato in pochi mesi. Dopo un anno, Pistoia è invece ripiombata in zona rossa e gli studenti di nuovo costretti alla didattica a distanza, eccetto quelli più fragili che possono frequentare in presenza. «C’è delusione, dopo un anno difficile» commenta il dirigente scolastico dell’istituto Aldo Capitini, Carmine Gallo. «Il ritorno a scuola in presenza a settembre ha impegnato tanto. In estate c’è stato un grande sforzo che ha coinvolto tutti gli interlocutori istituzionali. Poi abbiamo di nuovo sperato che la seconda ondata fosse temporanea; sembrava possibile la didattica in presenza al 50%, sono stati aumentati i mezzi di trasporto, per una maggiore sicurezza degli studenti anche fuori dall’ambiente scolastico. A un anno dai primi provvedimenti anti Covid siamo ripiombati in una terza ondata fuori controllo, che ha messo a dura prova tutti, a partire dagli ospedali. Nella scuola c’è frustrazione, lo sconforto assale gli adulti ma soprattutto gli adolescenti che non possono vivere normalmente la loro età. Era partito anche al Capitini il progetto regionale “Scuole sicure” ma si è interrotto con l’istituzione della zona rossa, che ha riportato gli studenti in Dad. Auspico l’accelerazione del piano vaccinale e spero che la situazione possa tornare normale nel prossimo anno scolastico. Intanto c’è preoccupazione anche per le valutazioni degli esami di Stato, perché sugli studenti pesano le difficoltà psicologiche causate da questa situazione».
All’istituto comprensivo Bartolomeo Sestini oltre ai disagi della pandemia si è aggiunto un raid di vandali-ladri alla scuola primaria Rodari, che lunedì 8 marzo è stata trovata completamente devastata: scaricato un estintore cospargendo di polvere l’intero piano terra, rubati nove computer, macchinette di snack e bibite rotte a martellate e svuotate di prodotti e denaro. Armadietti e cassetti, forzati e svuotati, sparse sul pavimento perfino le scarpe da ginnastica che gli alunni lasciano a scuola. I carabinieri hanno acquisito le immagini della videosorveglianza e tutti sperano che i responsabili siano individuati. «La ferita più grande» ha commentato la dirigente scolastica, Angela Desideri, «è la profanazione della scuola, cuore pulsante della comunità, quindi è una ferita profonda e una sconfitta per tutta la comunità».
Quanto alle scuole di nuovo chiuse dopo un anno di pandemia, Angela Desideri ha commentato: «Rispetto rigorosamente leggi e regole ma non condivido la nuova chiusura. Se un anno fa potevo accettare la chiusura delle scuole e di ogni attività non essenziale come risposta immediata all’emergenza pandemica che ci aveva colto di sorpresa, adesso non l’accetto più, perché 365 giorni sono tanti e in un Paese civile dovrebbero esser sufficienti per portare avanti scelte sostenibili per la popolazione e adottare tutti condotte adeguate. L’istituto Sestini ha vissuto un anno sempre all’attacco per garantire il diritto all’istruzione. All’inizio non è stato facile chiedere il grande impegno necessario per la didattica digitale integrata. Ma c’è stata grande collaborazione tra insegnanti. I contagi registrati negli alunni e nei docenti sono avvenuti fuori dall’ambiente scolastico e non si sono propagati. La scuola non alimenta focolai, lo sappiamo bene noi che la viviamo quotidianamente. Se è l’indotto esterno che crea il pericolo, mi aspetto che su quello si vada a lavorare e a compiere scelte anche drastiche, se necessarie. I bambini rispettano le regole. Non ho riscontrato particolari problemi nei genitori, si avvertono le maggiori difficoltà nelle famiglie ma si è rafforzato il dialogo scuola-famiglia. Questa pandemia ha sottratto agli alunni l’infanzia e l’adolescenza, li priva dello sport, della musica, della cultura, delle esperienze di aggregazione in ambienti che potrebbero tranquillamente applicare protocolli anti-contagio. Spero che venga accelerata la campagna vaccinale e che vengano rispettati da tutti i protocolli anti-contagio».