di Giacomo Bini

marzo 2017

Sempre più stretti i legami tra i Comuni di Agliana e Montale che stanno per avviare una serie di servizi associati; ma sul piano della pianificazione del territorio è iniziato un avvicinamento anche con il Comune di Montemurlo, superando l’ormai logoro confine provinciale tra Prato e Pistoia. Sembra tramontato il tempo in cui ogni Comune e ogni Provincia cercava di scaricare i suoi problemi sul comune vicino, magari collocando le strutture più problematiche, come è avvenuto con l’inceneritore di Montale, vicino al confine con il territorio limitrofo. Ora sembra che un nuovo spirito di collaborazione, sia subentrato all’antico campanilismo. L’unione conviene, specialmente per un’area come quella della piana pistoiese, che altrimenti rischia di restare ai margini rispetto ai centri cittadini più grandi come Prato e Pistoia. 

Nel 2017 dovrebbero scattare alcuni servizi associati tra Agliana e Montale come la Polizia Municipale, il servizio tributi-economato e la ragioneria. Le convenzioni riguardanti i tre servizi, predisposte ed esaminate nelle commissioni consiliari, devono ora passare all’approvazione dei consigli comunali. C’è stato uno slittamento di qualche mese e si attenderà l’approvazione dei bilanci di previsione, visto che l’associazione dei servizi avrà ripercussioni anche sui conti dei due Comuni. Nelle convenzioni si stabilisce infatti la ripartizione dei costi, l’attribuzione del ruolo apicale (per la Polizia Municipale a Montale e per gli altri due servizi ad Agliana), il diritto di recesso per ogni Comune (con avviso sei mesi prima) e la scadenza della convenzione il 31 dicembre 2019, quando le due amministrazioni decideranno se andare avanti sulla via dell’unione oppure se scegliere altre strade. A luglio si prevede che passino alla gestione associata anche la Segreteria Generale, l’anagrafe e l’Urp. Nel 2018 seguiranno gli uffici tecnici, i servizi sociali e quelli educativi. 

Una rivoluzione amministrativa dopo un secolo dall’indipendenza del Comune di Agliana con la separazione, nel 1913, dal Comune di Montale. Il processo di associazione dei servizi è oggetto di polemiche da parte delle opposizioni, che prevedono difficoltà per i cittadini e criticano, non tanto il principio generale di una progressiva integrazione tra i Comuni, quanto i tempi e i modi con cui l’obiettivo è stato perseguito. I sindaci di Montale e Agliana sostengono invece che ci saranno benefici per i conti pubblici ma soprattutto per la razionalità e l’efficienza dei servizi. Oltre a questo, tra i due Comuni della piana pistoiese è in corso un processo più ampio, consistente in una integrazione a tre, fra Montale, Agliana e Montemurlo sul tema della pianificazione territoriale, vale a dire su questioni cruciali come viabilità, urbanistica, servizi a imprese e cittadini. 

L’idea è suggestiva: creare un polo territoriale di 50mila abitanti e 80 chilometri quadrati formato da Montale, Agliana e Montemurlo, che possa far valere la sua forza economica e politica nei riguardi dei centri circostanti. Sull’argomento c’è stato un convegno alla Smilea, che non aveva l’aspetto di un semplice congresso di studi perché ha mostrato una decisa volontà politica da parte dei sindaci dei tre Comuni, consapevoli di essere quasi costretti a mettersi insieme per avere un qualche peso nelle decisioni a livello di area metropolitana, comunque la si intenda, e a livello regionale. Aleggiava nel salone della Smilea lo spettro dell’emarginazione sul piano delle scelte ma anche sul piano dei finanziamenti, regionali ed europei, che rischiano di essere rastrellati tutti da Prato e Pistoia. E’ quello che è accaduto recentemente con il bando per il Piu (Piano di Innovazione Urbana) dove sono stati finanziati con una pioggia di milioni, i progetti di Prato e Pistoia mentre non ha avuto nulla il progetto presentato da Montale e Montemurlo.

Lavorare uniti e presentarsi uniti è l’unico modo per non perdere il treno dei finanziamenti, ma anche per non perdere il treno della storia.