di Luigi Vangucci
Il diabete è una malattia cronica in cui si ha un forte aumento della glicemia (zuccheri) nel sangue, causato da una mancanza totale o parziale dell’insulina, un ormone prodotto dal pancreas. Ovviamente il discorso sarebbe più complesso, ma ciò può bastare per sapersi destreggiare intorno a questa malattia con le varie complicazioni che possono insorgere.
L’emergenza più frequente per chi soffre di questa malattia è l’ipoglicemia, cioè un abbassamento del livello dello zucchero nel sangue per una dose eccessiva di insulina. Ciò può avvenire per un digiuno o un ritardo del pasto, una riduzione per disappetenza delle calorie nella dieta prescritta, attività fisica esagerata senza aumento della alimentazione, o per diabete instabile.
Sintomi.
Debolezza, sudorazione, tremori, senso di fame, annebbiamento della vista, confusione mentale, ansia, stordimento e vertigini, mal di testa, fino ad arrivare nei casi più gravi, alla perdita di coscienza e anche al coma. (Tutto questo non insorge improvvisamente, ma è preceduto da qualcuno dei segni sopra descritti).
Rimedio.
Se il paziente è cosciente somministrare zucchero, miele, succo di frutta, ecc. Se è incosciente porlo in decubito laterale, se disponibile dare ossigeno, e trasportarlo in ospedale, o chiamare il 118.
Iperglicemia
Quando la glicemia sale troppo, compare zucchero nelle urine, si altera il metabolismo dei grassi e si formano chetoni che si eliminano con le urine stesse. Quando questi chetoni si accumulano nel sangue, ne aumentano l’acidità con gravi conseguenze generali.
Le cause più frequenti di chetoacidosi sono gli stress prolungati, la febbre, gli eccessi alimentari, una dose ridotta d’insulina.
Sintomi. (Compaiono gradualmente)
Urinare frequente, sete intensa, vomito, lingua secca, stanchezza, alterazione dello stato di coscienza fino al coma.
Rimedio
Se il paziente è cosciente, far bere abbondantemente acqua o tè per reidratare, ed adeguare la terapia insulinica. Se il paziente è incosciente metterlo in decubito laterale, somministrare ossigeno e trasportarlo in ospedale, o chiamare il 118.
Alla prossima!