Cittadini contro il degrado: vittoria o sconfitta del Comune?

Cittadini contro il degrado: vittoria o sconfitta del Comune?

di Giacomo Bini

settembre 2013

Cittadini che si mobilitano spontaneamente per sistemare giardini e spazi pubblici. E’ un fenomeno nuovo e crescente a Montale. Non si tratta più soltanto di iniziative sporadiche ma di una vero e proprio movimento, un’ondata di senso civico che nasce dal basso e si potenzia con l’emulazione. La molla principale è l’insofferenza verso il degrado, il desiderio di vivere in un ambiente decoroso, ma poi subentra il senso di appartenenza alla comunità e la voglia di appropriarsi veramente di cose che diventano davvero nostre quando ce ne prendiamo cura. E siccome il Comune fa poco, per mancanza di soldi, per mantenere aree verdi e arredo urbano, allora interviene la buona volontà dei cittadini. E’ una supplenza rispetto alle carenze dell’ente pubblico. Di sicuro è una dimostrazione di civiltà che contiene in sé un forte valore esemplare: se tutti fossero attenti a mantenere i beni pubblici, che sono di tutti, si sciuperebbero di meno. E’ anche un bel messaggio educativo per le giovani generazioni: se il babbo pulisce il giardino della scuola, il bambino capisce che si tratta di un patrimonio suo, esattamente come il giardino di casa. Ma è anche un segno di debolezza della gestione pubblica dei bisogni collettivi: se si deve contare sul gesto spontaneo del singolo o del gruppo vuol dire che l’amministrazione locale non riesce a tener fede ai suoi compiti. L’elenco degli interventi dei cittadini per un migliore decoro pubblico è lungo (e ci scusiamo se qualcosa ci è sfuggito).

A Tobbiana, un gruppo di residenti ha preso a cuore la pulizia dei bordi della strada principale, la verniciatura della lunga ringhiera che corre davanti alla casa del popolo e lungo i giardini pubblici fino alla chiesa, la pulizia degli spazi verdi e la restituzione dell’agibilità ad un vialetto pedonale all’ingresso del paese. A Fognano, la Pro-Loco si occupa da anni, in convenzione col Comune, della cura del Parco Monumentale di Jorio Vivarelli. Nella scuola dell’infanzia del capoluogo, i genitori hanno lavorato per ridare una aspetto decoroso e anche maggiore sicurezza al giardino adiacente l’edificio scolastico di via Vignollini. Un lavoro complesso e lungo compiuto grazie anche al contributo di materiali offerti, o dati con forti sconti, da negozianti e fornitori montalesi. Ma nelle scuole di Montale non si contano i contributi dei genitori, sia come singoli che organizzati nel Comitato dei Genitori che raccoglie fondi da utilizzare per le attrezzature (per esempio il nuovo laboratorio informatico della Melani) o per il migliore funzionamento delle attività. Un gruppo di cittadini del Rione della Bigattiera, ha risistemato la vasta area verde dietro la chiesa della Badia, che era del tutto inaccessibile a causa dell’erba alta.

L’area è stata “riconquistata” ad un uso pubblico, ha ospitato le feste del Rione, è stata frequentata per tutta l’estate da famiglie e da bambini. Si tratta di un polmone verde, una risorsa importantissima per la zona, che il rione Bigattiera intende prendere in carico, se le forze del volontariato saranno sufficienti e con l’indispensabile apporto dell’amministrazione comunale. Nel centro del paese gli Alpini si stanno occupando, con la consueta passione e competenza, del monumento ai caduti in piazza, mentre il Ponte del Rosso, è letteralmente “rifiorito” sotto le cure di Enzo Gazzarri. Alla Stazione, il giardinetto vicino a Piazza Marconi è stato risistemato per iniziativa dei gestori dell’edicola. Sono esempi contagiosi, che creano un meccanismo di virtuosa emulazione, facendo passare dal mugugno per il degrado cittadino, all’impegno per migliorare le cose.

 

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