di Giacomo Bini
settembre 2013
La rinascita del Torneo dei Rioni di Quarrata, la ripresa, dopo un anno di interruzione, del Palio dei Ciuchi di Agliana, la vitalità del Torneo dei Rioni di Montale, giunto alla sua 28esima edizione e la prosecuzione, per il secondo anno consecutivo, del Torneo rionale ad Agliana sono buone notizie che la redazione di Noidiqua saluta con favore, inviando anche da queste colonne un «Bravi !!!» di incoraggiamento alle associazioni che le organizzano e ai tanti volontari che ne permettono l’attuazione. Il risveglio o la permanenza di queste manifestazioni è un buon segno per le nostre comunità e non ne va sottovalutato il significato. In primo luogo queste iniziative creano occasioni per stare insieme, per incontrarsi in un periodo in cui tanti fattori inducono a chiudersi in se stessi. La crisi economica può portare a ripiegarsi sui problemi personali e familiari, gli stessi mezzi della tecnologia, come telefonini, smartphone e tablet, che sono concepiti per la comunicazione, inducono talvolta a guardare più il display del dispositivo portatile che il volto del proprio vicino o del proprio amico o conoscente.
Senza trascurare le grandi e positive potenzialità dei social network, non va dimenticato che trovarsi allo stadio o in piazza, stringersi la mano e scambiarsi due parole o anche un semplice sguardo valgono di più di qualsiasi amicizia virtuale. Non è un caso che il Torneo o il Palio non si esaurisca nella semplice competizione, ma offra spesso stand gastronomici e tavolate dove cenare insieme nelle serate di estate. Non è solo una gara sportiva o folkloristica, è anche una festa di paese. Inoltre il Palio o il Torneo dei rioni rafforzano il senso di appartenenza alla propria comunità, che sia il quartiere o il paese, la frazione o la città. Il bisogno di un’identità vicina e riconoscibile in un mondo troppo grande e dispersivo, è molto sentito nel nostro tempo. I colori, le bandiere, gli striscioni, gli inni, anche gli sfottò tra rione e rione, aiutano a rinsaldare la coesione di una comunità.
Non vogliamo certo addentrarci nella questione, più grande di noi, della relazione tra il globale e il locale, ma chi organizza e i tanti che seguono queste manifestazioni, si fanno portavoce di un’esigenza di tutti, quella ritrovare e irrobustire le radici della comunità. Lo dimostra il grande successo di pubblico dei Tornei, che hanno ricevuto una risposta entusiastica da parte della popolazione. Una rivista come “Noidiqua” che porta nel suo nome e nel suo spirito costitutivo la vocazione di valorizzare la realtà dei nostri paesi, tenendo saldo un filo connettivo tra la tradizione e la modernità, non può che unirsi all’applauso e offrire il suo modesto contributo a far conoscere queste manifestazioni.