Piero Porcu – Maestro del capello

Piero Porcu – Maestro del capello

di Marco Bagnoli. Foto: Gabriele Bellini.

dicembre 2013

A Natale saremo tutti più buoni, statene certi; ma per esser belli bisogna darsi da fare: Piero Porcu e il suo socio Danilo Scarpellini stanno lavorando per noi.

Piero è nato a Orani, provincia di Nuoro, ma è un montalese dall’età di tre anni. Ha iniziato da ragazzetto come aiutante nel negozio di un parrucchiere di Montale, poi, nel 1971, è diventato dipendente a tutti gli effetti. Nel 1975, scansato l’impegno del militare, Piero ha aperto un un’attività tutta sua; la tradizione del ragazzo di bottega si ripete, ma stavolta con Piero nella parte del titolare. L’apprendista di allora andò poi a lavorare nel negozio del padre, e allora Piero si mise alla ricerca di un socio – ricerca di breve durata, perché nel settembre del ’76 Danilo fece il suo ingresso alle forbici e da allora i due dividono la scena. Danilo, appena diciottenne, è stato all’epoca uno dei più giovani iscritti alla camera di commercio. Quando si parla con un barbiere come Piero, che vanta ben quarantadue anni nella professione, ci si accorge di poter condividere le osservazioni di un testimone particolare di una larga fetta della nostra storia. Attraverso i cambiamenti legislativi che hanno interessato l’attività dei barbieri è possibile leggere in controluce il cambiamento dell’intero contesto culturale che stava intorno. Tanto per cominciare una volta esisteva la scuola Anam (Accademia Nazionale Acconciatori Misti) di parrucchiere, che Piero ha frequentato nel 1972 prima di misurarsi a sua volta nel ruolo di insegnante, formando negli anni generazioni di parrucchieri; inutile dire che un percorso di formazione non può che consolidare un mestiere – in un’epoca peraltro molto meno critica di quella che stiamo vivendo oggi. È diventato maestro, ha iniziato a insegnare, è entrato nella squadra del gruppo artistico regionale aggiudicandosi, inutile dirlo, una bella serie di premi e riconoscimenti; è bene notare che al conseguimento del diploma i neo maestri passavano il testimone istruendo gli allievi senza per questo percepire alcun compenso, un attaccamento al proprio mestiere che Piero e Danilo hanno dimostrato negli anni che sono usciti di casa la sera per raggiungere la sede Anam di Pistoia – compreso il lunedì, il giorno canonico di riposo – ancora più faticoso negli anni in cui Piero ne ha assunto la direzione.

Il rapporto intergenerazionale della micro-comunità degli acconciatori, si esprimeva al meglio con la selezione della squadra artistica, una vera e propria “nazionale” dei professionisti toscani che si erano già distinti nell’ambito di precedenti concorsi – la squadra faceva regolari allenamenti settimanali per affinare il lavoro d’equipe sulla testa di alcuni modelli, in vista della competizione e della valutazione di una giuria qualificata. Anche Piero è stato poi giurato, impegnato in esami e dimostrazioni, che gli hanno consentito di girare un po’ tutta l’Italia nel corso delle varie manifestazioni regionali e nazionali. Nel 1977, a 21 anni, si sposa con Lina, che ne ha solo 16. Nel 1979 vince il campionato regionale e nel 1980 una sua creazione finisce sulla copertina di Salon, la rivista di settore dell’Anam a diffusione internazionale, tanto che esce prima a Parigi e poi in Italia, in Spagna, in Inghilterra e in Germania; il servizio all’interno mostra i singoli passaggi di tutta l’acconciatura, che oltre al taglio si lascia notare per l’uso inconsueto, all’epoca, delle mèches su di un uomo.

L’anno scorso la Camera di Commercio di Pistoia lo ha insignito del titolo di Maestro Artigiano, in particolare per l’incarico didattico e organizzativo ricoperto nell’ambito della scuola – e per una professione che si fonda sulla cura della persona. Il taglio dei capelli rivela qualcosa di più della semplice vanità, è l’indizio visibile del mutamento dei tempi e della vita: una volta il sabato era il giorno del barbiere, gli amici si ritrovavano al negozio per trascorrere il pomeriggio in preparazione della serata; a quei tempi si entrava bambini e si continuava a tornare anche coi capelli bianchi. Oggi questo mondo non esiste più; è un peccato, anche se continuano ad esserci artisti del mestiere come i nostri Piero e Danilo.

 

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