di Marco Bagnoli
marzo 2014
Approfittando di un pomeriggio soleggiato, abbiamo fatto quattro chiacchiere con Francesca Sarteanesi, attrice, nel corso di una breve pausa tra i suoi molteplici impegni. Francesca è del 1981, figlia unica e diligente alunna delle scuole di Montale fino alle superiori, che frequenta al Liceo artistico di Pistoia. Francesca si laurea nel 2006 in Storia del teatro al DAMS di Bologna e subito inizia la collaborazione che tuttora porta avanti nella piccola compagnia de Gli Omini, nata proprio in quel periodo. Gli Omini sono un trio che oltre alla nostra Francesca, impegna Francesco Rotelli, anche lui di Montale e Luca Zacchini, di Pistoia; il loro metodo di lavoro è particolare e disarmante nella sua semplicità: per ovviare alla necessità di esibirsi di fronte al maggior numero possibile di spettatori, Gli Omini si mischiano per una settimana alla popolazione locale che incontrano nel corso della tournée, per estrapolare dal dialogo e dalle interviste dirette, il testo stesso della rappresentazione – una rappresentazione che di fatto ripropone la realtà e proprio per questo incuriosisce le persone, gli omini veri che l’hanno ispirata.
Nel corso di questi anni, finanziati di volta in volta da enti pubblici e privati, Gli Omini hanno investigato il territorio di mezza Toscana, elaborando il format “Memorie del tempo presente”, una sorta di ricognizione antropologica volta alla restituzione di un’umanità strettamente prossima a quella che stiamo vivendo – anzi, proprio la nostra. Sono quindi nati gli spettacoli “Tappa” e “Capolino”: “Tappa” ripropone i pensieri e le parole raccolte sul territorio in una messa in scena destinata per sua natura a vivere una sola volta, mentre “Capolino” opera la medesima indagine sul corpo ben più sfuggente degli adolescenti, meno propensi a raccontarsi dei loro nonni e genitori. “Capolino” tenta per questo, in accordo con attività teatrali già avviate nelle scuole, di coinvolgere direttamente i ragazzi, i Giovani Omini; in questo caso il gruppo si allarga ed accoglie anche la sorella di Luca, Giulia Zacchini. Tra il 2010 e il 2011 Gli Omini lavorano alla stesura del libro “Il pesce spada non esiste “, edito da Titivillus in collaborazione con Fondazione Toscana Spettacolo, dal quale nasce la lettura-spettacolo omonima, mentre Francesca collabora come attrice al progetto del premio UBU Massimiliano Civica “Un sogno della notte dell’estate”. Nel 2011 è autrice e interprete del testo “Esatto. Per continuare a ridere è necessario contraddirsi” portato in scena sotto forma di reading con le musiche del gruppo Misdea, promosso dalla Provincia di Siena.
È proprio a fine 2011 che il trio elabora un nuovo progetto, destinato a consentire l’ideale convivenza delle singole individualità, non a caso chiamato Casamatta: Francesco e Luca, assieme a Giulia, elaborano i testi “L’asta del santo” e “L’uovo e il pelo”, mentre la nostra Francesca si propone con “Io non sono lei”, il lavoro che forse questa Casamatta accoglie al meglio. “Io non sono lei” nasce infatti dall’incontro casuale con una signora settantenne, testimone amara e ironica della propria esperienza di vita col disagio psichico, coi farmaci e con le conseguenze che questi hanno causato sul suo corpo e nella sua anima, impresse concretamente in undici tavole disegnate da lei stessa, colorati tormenti come sogni sotto il sole. La scena è dominata da una smisurata veste bianca, lo sfondo di frasi semplici e chiare, ma senza mezze parole. Ritroviamo Francesca da sola e in compagnia, nelle imminenti date del mese di marzo, per tutti i dettagli www.gliomini.it