di David Colzi
giugno 2017
Ricostruire la storia della Casa del Popolo di Fognano non è un’impresa semplice, perché sono davvero poche le testimonianze scritte. Per tessere la nostra tela di ricordi, abbiamo chiesto aiuto al signor Gino Biancalani, uno dei protagonisti storici della fondazione, tutt’oggi nel Consiglio dell’Associazione Civile – Circolo ricreativo del Popolo di Fognano. A parte questo indispensabile aiuto, abbiamo potuto contare almeno su un documento ufficiale, conservato da Loriano Nardi (attuale Cassiere dell’Associazione): l’atto notarile che certifica la nascita del primo nucleo dell’Associazione stessa, cioè di quella realtà di sinistra che serviva per fondare una Casa del Popolo, così da dare una connotazione precisa allo stabile, senza per questo diventare riferimento di un solo partito. Nel documento si legge che in data 28 dicembre 1954, davanti ad un notaio di Pistoia, si presentarono: Augusto Ciampi (Presidente), Enzo Nardi (Vicepresidente), Lorenzo Nuti (segretario), Gino Vannucci (cassiere), Aroldo Ammannati, Gino Biancalani, Giovanni Barni, Francesco Bellucci, Almo Cipriani e Aldo Ferretti.
Però la nostra storia non inizia da via Gramsci 289, indirizzo dell’attuale sede, ma un po’ sotto, precisamente in via Cesare Battisti, dove si trova la scuola elementare di Fognano. Qui infatti durante il Ventennio era collocata la Casa del Fascio e una volta finita la guerra, divenne la prima sede della Casa del Popolo di questa frazione. Purtroppo il Comune venne presto a reclamare lo stabile per collocarci, appunto, la scuola elementare. Così per l’Associazione Civile si pose il problema di acquistare un terreno dove costruire la nuova Casa del Popolo; ma in quei lontani anni ‘50, non era un’impresa da poco, perché si viveva in un’Italia fortemente divisa fra “don Camillo e Peppone”. Quelli dell’associazione decisero di andare a bussare alla porta della famiglia Ceccatelli, tenutaria della fattoria di Villa Colle Alberto. In un primo momento ricevettero un secco “no” e ci volle un po’ di diplomazia per vincere le resistenze dei proprietari terrieri. La riluttanza a vendere un appezzamento di terra per la Casa del Popolo, si può intuire dal fatto che i Ceccatelli offrirono uno spazio un po’ fuori mano, su un cucuzzolo, raggiungibile tramite una vecchia strada (il cui percorso non esiste più perché è stato tagliato dal passaggio dell’attuale via Gramsci). Nonostante tutti i disagi che si prospettavano, alla fine i volontari accettarono l’offerta e il 13 gennaio 1955 fu acquistato il terreno. A memoria del signor Biancalani ci vollero diversi anni per tirare su la struttura, perché venne realizzata dai volontari nei momenti liberi dal lavoro. Sulla data d’inaugurazione ci sono varie ipotesi; a riguardo ci incuriosisce una scritta incisa sul muro della veranda che dà sulla strada, oggi irrimediabilmente corrosa dal tempo. Si legge ancora bene il giorno, 2 maggio, ma è poco chiaro l’anno, che sembrerebbe il 1964. Forse è la data della conclusione dei lavori?
Una cosa che il signor Gino ricorda senza ombra di dubbio, è l’immensa fatica nel costruire la Casa del Popolo, eretta su un terreno molto duro e pieno di rocce che dovevano essere spaccate a picconate, dato che all’epoca ci si poteva affidare alla sola forza delle braccia. L’unico aiuto, quando c’era, veniva da un carro trainato da buoi per il trasporto di materiali pesanti, altrimenti carriola e “gambe in spalla”, andando su e giù dal fiume Agna per procurarsi i sassi da usare come mattoni. Comunque sia la fatica venne premiata e la sede, fra mille difficoltà, divenne presto un punto di riferimento per Fognano anche perché ospitava una piccola Cooperativa per l’acquisto di generi alimentari. Sempre dalle parole di Gino, apprendiamo che i primi membri dell’Associazione Civile misero per scritto che chiunque, indipendentemente dall’orientamento politico, avrebbe potuto usufruire dei locali facendone richiesta, previa approvazione del Consiglio. «Noi abbiamo realizzato quello stabile per tutto il popolo di Fognano» dice con orgoglio il signor Biancalani «e bisogna ricordarselo sempre».
Ma scrivendo della Casa del Popolo, non possiamo prescindere dallo sport, sia come svago che come sede di gruppi sportivi. I meno giovani ricorderanno sicuramente la pista di pattinaggio o il pallaio, mentre i ragazzi di oggi conoscono il campetto di calcio con tanto di impianto di illuminazione, situato appena sopra la sede. Invece per i gruppi sportivi ricordiamo il Jolly Motors (podismo), il Fognano Club e la Fognanese (entrambi calcio). Sul versante delle manifestazioni, il pensiero va subito alla “Scarpinata del partigiano” che per anni ha radunato tantissimi appassionati di podismo anche da fuori provincia. Una particolarità di questa manifestazione era il trofeo ideato dallo scultore Jorio Vivarelli. Anche in questo caso non possiamo dire con certezza quanto tempo sia durata, ma sicuramente non pochi anni. A riguardo, il retro di una foto d’annata ci informa che nel maggio 1991 si correva la 16° edizione.
Un passato glorioso dunque, ma anche voglia di rimettersi in gioco per il futuro. Fra le novità, segnaliamo che da quasi un anno l’Associazione Civile ha ripreso in gestione lo stabile, che da sempre era affidata al Circolo Arci. Il consiglio guidato da Claudio Nardi, ha dato un segnale forte, facendo togliere le slot machine dal bar, mentre ha affidato la ristorazione alla ditta “Languorino” di Quarrata. A settembre 2016 si è tenuta una bella manifestazione di solidarietà, con una cena che ha fruttato ben 1.420 euro per le popolazioni terremotate del Centro Italia. A riguardo l’attuale presidente Claudio Nardi ringrazia i commercianti locali che hanno messo a disposizione le materie prime a prezzi agevolati, riducendo così i costi e permettendo di devolvere una somma maggiore. In questo giugno si terranno le elezioni per il rinnovo del Consiglio dell’Associazione Civile. Dalla Casa del Popolo ci fanno infine sapere che sono sempre disponibili ad ospitare corsi o eventi proposti da altre associazioni.