Antonio Flùmeri – saxofonista

Antonio Flùmeri – saxofonista

di Marco Bagnoli

giugno 2021

Oggi facciamo la conoscenza di Antonio Flumeri, con l’accento sulla “ù”; e gli accenti ci serviranno in questa storia, perché Antonio, che nella vita lavora presso un’azienda meccanica di Pistoia, ha anche una seconda vita, dorata e luccicante come lo strumento che ha scelto a 18 anni: il saxofono. Esatto, si scrive proprio così, saxofono, per via del nome del suo inventore a fine ‘800, tale Anthoine-Joseph Sax, detto Adolphe, belga. 

A 18 anni Antonio il saxofono se lo è visto regalare dal babbo; in realtà erano già diversi anni che durante i viaggi in macchina i suoi genitori gli facevano ascoltare un loro idolo, il grande saxofonista Fausto Papetti. E ascoltando Antonio si rilassava e dormiva. Col suo nuovo strumento passò un annetto a lezione da un maestro. E il maestro gli disse che era portato, che valeva la pena di tentare qualche esame in conservatorio. E il conservatorio, il Giovan Battista Martini di Bologna, lo vide uscire diplomato nel settembre 2010. A sapere che non era un musicista a tempo pieno, ma che si divideva col lavoro, la commissione dell’esame finale si complimentò vivamente, e per lui fu una delle più belle soddisfazioni.

E pensare che nel 2006 Antonio si era pure sposato, con Giusy, che non suona niente, ma è un’insegnante elementare di Montale. Per cui il più delle volte Antonio tornava dal lavoro e si rinchiudeva nel suo box insonorizzato giù in garage, per studiare magari fino a mezzanotte. E poi, nella pausa pranzo studiava in macchina le materie teoriche come solfeggio e armonia. Poi è nata la piccola Sofia, che adesso ha 12 anni e picchia sui tasti del pianoforte da cinque. Alle volte Antonio la faceva addormentare col solfeggio come ninna-nanna. Nel frattempo è nata anche Anna, che intanto si sta avvicinando proprio al saxofono. 

Nel corso degli anni Antonio ha suonato in varie formazioni. La più importante è sicuramente quella cui si dedica da circa un anno; sono quattro amici e si chiamano “Italian four saxophones”. Sono un saxofono soprano, un contralto, il suo tenore (anche se Antonio suona tutti i tipi di sassofono, che si differenziano per tonalità) e un baritono. Il repertorio è quanto mai classico: da Bach a Rossini passando per Mozart – ma il suono “moderno” del saxofono conferisce una vibrazione particolare al tutto. E a proposito di Mozart, lo scorso 11 marzo il quartetto si è esibito in streaming per l’Associazione Mozart Italia. Poi che c’entra, Antonio non si è certo lasciato scappare l’opportunità di soffiare il fiato per un po’ di Soul e R’n’B, e con gli Aerosoul si è tolto le voglie di suonare con una mini-big band di dieci elementi per la Versilia e oltre l’infinito (della Toscana..). Un bel giorno qualcuno gli propose di insegnare, e allora sono ormai diversi anni che insegna presso il Centro Formazione Musicale di Pistoia, il CFM, per preparare i ragazzi agli esami dei licei musicali. E dire che da cinque-sei anni con un diploma superiore in tasca il diploma in conservatorio viene equiparato a una laurea quinquennale; eppure Antonio, ancora oggi, è considerato un dilettante, in quanto è sì un musicista, ma non lo fa di mestiere. E allora ricordiamoci del poeta (o era un filosofo), che disse che il dilettante fa le cose per diletto, cioè per il proprio piacere – un piacere assolutamente necessario, assieme all’impegno, per fare di tutto nella vita. 

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