di David Colzi
giugno 2020
Nella quarantena causata dal Covid 19 non sono mancate manifestazioni estemporanee per sentirci più vicini pur rimanendo a casa; in tutta Italia, ad esempio, molte persone hanno cantato dai balconi, magari dandosi appuntamento per esibirsi insieme da un terrazzo all’altro. A Montale ci ha pensato Stefano Arnetoli, cantante molto conosciuto, che grazie alla sua voce morbida ed espressiva dal timbro baritonale ma con sfumature tenorili, ha dato vita ad una serie di live variegati molto apprezzati dal pubblico. In pratica, per ben 57 giorni, Stefano si è affacciato al balcone di casa alle 18 in punto ed ha intonato ogni volta una sola canzone popolare italiana o straniera, oppure un’aria d’opera, riuscendo ad attingere da un ampio repertorio, grazie anche alla sua esperienza maturata all’interno della Filarmonica Giuseppe Verdi di Quarrata e nella Banda Giuseppe Verdi di Fognano. Nel repertorio non sono neanche mancati pezzi evocativi, come l’“Inno di Mameli” o il “Signore delle cime” e “Bella Ciao”, cantati entrambi il 25 aprile.
Il tutto, come ci spiega Arnetoli, era iniziato un po’ per gioco, su consiglio di Cataldo Lo Iacono, l’ex Comandante dei Vigili urbani di Montale e vicino di casa, tanto per vincere la noia delle giornate trascorse in lockdown, ma in breve questo era divenuto un appuntamento fisso, ed ogni pomeriggio, già un quarto d’ora prima, la gente di via Gramsci iniziava a posizionarsi fuori sui terrazzi o nei giardino. Pensate che c’erano persone che approfittavano di quel momento per portare il cane a far la pipì fuori casa, così, anche se non erano del vicinato, potevano comunque assistere ai live, passando, guarda caso, proprio da quelle parti alle 18 in punto. «Ammetto che inizialmente ero un po’ perplesso nel continuare,» dice Arnetoli «perché temevo che il tutto passasse come un momento di festa, quando in realtà c’era poco da festeggiare. Poi, grazie ai commenti positivi ricevuti, ho capito che quei 5 minuti quotidiani servivano a far sentire la gente meno sola, perciò non mi sono fermato». Questa serie di eventi però non è stata solo appannaggio di chi abitava nei dintorni di casa Arnetoli… o di chi possedeva un cane, poiché grazie alle riprese fatte dalle persone che lo ascoltavano e le dirette Facebook, i live erano visti da tanti montalesi e non solo. Per quanto riguarda il gradimento, si pensi che il sindaco Betti ritardava la diretta social quotidiana per gli aggiornamenti sul Covid, originariamente fissata alle 18, per non sovrapporsi a quella del tenore, e siccome il terrazzo del cantante è vicino all’ufficio del Primo cittadino di Montale, quest’ultimo aspettava di sentire gli applausi che salutavano la fine dell’esibizione, prima di partire con i suoi annunci. L’unica variazione a questa serie di appuntamenti quotidiani è avvenuta quando Arnetoli ha intonato “Nessun dorma” di Puccini, proposta a sorpresa una volta a mezzanotte. Così, nel silenzio più assoluto, con le strade deserte, la voce profonda del baritono-tenore è riuscita a riempire l’aria, svegliando non solo il vicinato, ma arrivando addirittura ad essere udita a Montemurlo, tanto che amici di Stefano residenti in quel Comune, lo hanno chiamato il giorno dopo per sapere se era lui a cantare: «Merito del vento a favore» minimizza sorridendo l’artista montalese. Ad aiutarlo in queste imprese, c’è stata la compagna Mina Santi, trombettista nella Banda di Fognano, che col suo strumento forniva ogni volta l’incipit del pezzo, aiutando Stefano a prendere la giusta intonazione, consentendogli poi di proseguire quasi esclusivamente a cappella, con eccezione di alcuni passaggi di tromba, inseriti di tanto in tanto per enfatizzare i ritornelli, oppure per fungere da cori, o per accompagnare i finali. Il tutto sempre senza nessun tipo di amplificazione elettronica. Si capisce quindi che ogni apparizione sul balcone era frutto di uno studio quotidiano, fatto di arrangiamenti e prove vocali che iniziavano la mattina: «In questo modo le giornate in quarantena per noi sono volate, e in più abbiamo fatto qualcosa per gli altri» dice con soddisfazione Arnetoli. La serie di eventi si è conclusa domenica 3 maggio, il giorno prima della fine della quarantena.
Questa esperienza, già bella di per sé, continuerà il suo percorso finendo in un DVD dal titolo, “Un balcone per Montale”, il cui ricavato verrà devoluto a due progetti della sezione locale dell’Auser,: “QAT Home”, attualmente in fase di definizione e “T’accompagno io”, sospeso durante la quarantena e riattivato il 3 giugno.
Il primo si propone, tramite un’ App scaricabile gratuitamente e totem elettronici, di consentire ai pazienti di fissare visite per i medici di base che ricevono negli studi dell’ASL, senza quindi dover andare ad affollare le sale d’aspetto. Con “QAT Home” le prenotazioni arriveranno direttamente al dottore interessato, con possibilità per il paziente di vedere come scorre la fila. E coloro che avranno difficoltà ad usare i servizi telematici, potranno rivolgersi ai volontari Auser, che assieme a quelli del Comitato Gemellaggi, metteranno a disposizione un servizio telefonico giornaliero, per offrire assistenza e prendere le prenotazione. Invece il secondo progetto finanziato dal DVD, prevede che i volontari Auser si mettano a disposizione per accompagnare in auto le persone anziane, nei loro spostamenti giornalieri (chiaramente previo prenotazione): quindi, non solo studi medici o fisioterapici, ma anche supermercato o parrucchiere.
“Un balcone per Montale” si è potuto realizzare con il prezioso contributo di: Cataldo Lo Iacono per le riprese Facebook, dei fotografi Andrea Gori, Gabriele Bellini, Riccardo Logli e Daniele Paolieri, oltre che di Pietro Gianniti, in qualità di drone operator. L’impaginazione e la regia immagini è stata curata da Irene Signori. Si ringraziano anche tutti i commercianti di Montale per la loro disponibilità.