Roberto Russo – fra regia, grafica e postproduzione

Roberto Russo – fra regia, grafica e postproduzione

di Marco Bagnoli. Foto: Gabriele Bellini

dicembre 2021

Nel giardino di casa Roberto Russo ha una statua a grandezza naturale del Maestro Yoda di “Guerre stellari”, realizzata nientemeno che dal babbo Rosario, scultore per diletto. Ed è proprio quest’aria d’arte che il piccolo Roberto ha sempre respirato, insieme ad una generosa dose di cinema, in questo caso la saga di George Lucas, piena di effetti speciali. E guardate un po’ dove è arrivato: oggi Roberto, trentanove anni, è un regista professionista – ma il termine “regista” nel suo caso è perfino riduttivo; oltre alle riprese si occupa anche della post produzione, con tutte le fasi del montaggio, e soprattutto della grafica digitale in 3D. Basta accendere TVL per vedere in onda il suo lavoro. Roberto, una volta presa la decisione di voler fare il regista, si è fatto la sua bella gavetta, lavorando nel mondo dell’audiovisivo in una successione di mansioni, fino alla sua attuale occupazione, che lo vede impegnato come regista commerciale di spot nazionali e internazionali.

Eppure la sua base è qua a Montale, da sempre il suo punto ideale dal quale osservare il mondo per cercare di rappresentarlo, e cercando sempre di dire la sua. Di certo però Roberto non soffre il complesso della periferia – chi legge le nostre pagine lo sa benissimo, il territorio che ci circonda è pieno di persone e personaggi degni di essere raccontati per le loro insospettabili qualità e passioni. Anzi, alle volte sono loro stessi dei grandi raccontatori, sia che dipingano o scolpiscano, sia che decidano di prendere una macchina da presa per vedere quello che scopre l’obiettivo. Questo è  proprio quello che ha fatto Roberto, quando nel 2015 decise di dedicare una settimana di riprese ad un certo abitante alle porte di Pistoia, Alessandro, meglio noto come Vannino. Nel momento in cui, qualche tempo fa, venne fuori la storia della sua casa, allora Roberto ha creduto bene che fosse giusto far sentire la voce del diretto interessato, nel formato di un cortometraggio pubblicato lo scorso maggio. E siamo già a 40.000 visualizzazioni, tanto per fare dei numeri. In queste riprese ravvicinate, quando in pochi si avvicinano ad Alessandro, emerge l’uomo dietro tutte le chiacchiere e i luoghi comuni, nella verità che decide di mostrare, senza tanti giri di parole, e forse un pizzico di vanità.

Roberto è giovane, ma le sue idee sono chiare: quello che vede intorno può essere raccontato, e a sua volta farsi protagonista di un racconto. È questo che insegna alla Diaframma Film Academy di Calenzano. Ed è quanto mai convinto che il vicino della porta accanto – e forse anche il suo vicino, e così via – nasconda, magari anche a sé stesso, uno dei tanti talenti che la vita non smette di distribuire e assegnare. È per questo che Roberto è praticamente certo che Montale diventerà, presto o tardi, la sede di una scuola che insegni l’abc dell’audiovisivo, della grafica digitale, e di tutto quello che ancora non è stato inventato. Ce lo dice uno che ha fatto il suo primo film a budget zero, “Tele visioni”, del 2007, con attori non professionisti – due anni di lavorazione poi confluiti, nella fattispecie, presso la biblioteca di Montale, dove la “pellicola” può essere presa in prestito – e ve lo consigliamo. Magari non avrà il fascino pirotecnico di “Guerre stellari”, ma nel nostro piccolo siamo anche noi sicuri che qualcuno, un giorno, guarderà quelle immagini e dirà: «Ecco, è questo che voglio fare». Allora motore, azione, ciak! Si gira.

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