di Giacomo Bini. Foto: Gabriele Bellini.
dicembre 2021
L’antico organo della chiesa di San Martino a Fognano tornerà a suonare grazie ad un progetto di restauro promosso dal parroco Don Cristoforo Dabrowski. Il prezioso strumento sarà di supporto alle funzioni liturgiche ma potrà essere anche utilizzato per un’attività concertistica di alto livello. Per sostenere le spese del restauro dell’organo la parrocchia ha chiesto un contributo alla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia.
Realizzato nel 1831 da Giosuè Agati lo strumento ha ricevuto altri due interventi successivi da parte di Filippo Tronci nel 1875 e infine dal riparatore e accordatore Leopoldo Del Sere nel 1938. Si tratta di un autentico gioiello che da troppo tempo versa in stato di abbandono e che la comunità di Fognano non vede l’ora di poter rivedere e riascoltare nel pieno della sua funzionalità. Sarebbe un arricchimento per la comunità montalese e una ragione di attrazione anche turistica per la frazione di Fognano che aggiungerebbe così un altro bene artistico di rilievo a quelli che già può vantare, come l’affresco di Ardengo Soffici in piazza San Francesco e il parco monumentale di Jorio Vivarelli. Il restauro dell’organo verrà affidato, appena saranno reperiti i finanziamenti, al restauratore Samuele Maffucci di Quarrata che ha già redatto una relazione storica sull’organo che descrive lo stato di conservazione, al momento pessimo, e gli interventi di restauro.
«Lo strumento risulta insuonabile» afferma Maffucci nella relazione «ma attraverso un accurato restauro l’organo appare pienamente recuperabile all’uso». Secondo la relazione del restauratore molte delle 400 canne del gruppo originale «presentano evidenti deformazioni plastiche, dissaldature e ammaccature di varia natura. La maggior parte dei danni sono imputabili alle innumerevoli deiezioni di ratti e pipistrelli, riscontrabili sulla totalità delle superfici interne e esterne dello strumento, responsabili del processo corrosivo innescato sulle essenze lignee e sul metallo di cui si compone il materiale fonico e meccanico».
Le operazioni di restauro da compiere sono già state individuate e definite, si tratta ora di reperire i finanziamenti e per questo è essenziale il contributo della Fondazione Caript a cui il parroco si è rivolto chiedendo 25mila euro, una somma che corrisponde alla metà del costo previsto per l’intervento che si attesta sui 50mila euro. «L’organo restaurato» dice Don Cristoforo «darebbe un apporto qualitativo alla liturgia ma anche ad un inserimento della chiesa di Fognano in un circuito concertistico di alto livello. Io come parroco e i fedeli auspichiamo quindi un parere favorevole del vescovo e quindi l’assegnazione del contributo richiesto da parte della Fondazione». La parrocchia ha chiesto alla Fondazione un contributo di 25mila euro, pari alla metà della spesa totale prevista che ammonta a circa 50mila euro. «E’ giusto che ci siano contributi per la sanità e per i poveri» aggiunge don Cristoforo «ma non bisogna dimenticare anche l’importanza della bellezza, della pittura, della musica che in non pochi casi ci può portare consolazione morale e spirituale in questi tempi difficili». Tra l’altro il recupero dell’organo si inquadra in un restauro in corso da tempo di tutte le decorazioni settecentesche della chiesa di San Martino.
La Chiesa sta per riprendere il suo aspetto originario per la gioia dei parrocchiani e di tutti coloro che amano la tutela del patrimonio artistico cosiddetto minore, quello dei piccoli paesi, che a volte però conserva delle eccellenze sorprendenti come quelle che si possono ammirare nella chiesetta di Fognano.