Giovanni Nenciarini – ex presidente di Confartigianato Prato

Giovanni Nenciarini – ex presidente di Confartigianato Prato

di Massimo Cappelli

settembre 2023

Esperienza personale mi insegna che quando un ventenne decide di arruolarsi nei Vigili del Fuoco per il Servizio di Leva, la sua futura vita non può essere che basata sul mettersi a disposizione degli altri. Leggendo scoprirete che è stato così anche per Gianni Nenciarini, classe 1951, pratese di nascita (per l’esattezza di Vergaio e compagno di scuola del nostro Roberto nazionale) che abita a Fognano dal 1974. Da giovanissimo fu anche una promessa nelle file del Prato come portiere, e con Enzo Bearzot (che un po’ di anni più tardi avrebbe vinto il Mondiale con la sua Nazionale in Spagna) a Olbia, ebbe la soddisfazione di giocare per 20 minuti anche in serie “C”. Ma il calcio è stato solo una parentesi, perché Gianni nella vita si è affermato grazie alla passione per il suo lavoro di tessitore.

Eravamo nel bel mezzo alla seconda metà del secolo scorso, il terzo millennio con tutte le sue incognite era ancora abbastanza lontano e per le imprese erano gli anni d’oro ma anche dei debiti, delle cambiali o dei Leasing, per dotarsi delle migliori tecnologie. Giovanni Nenciarini con il fratello Roberto decisero di ampliare l’attività avviata dai loro genitori e portata avanti da anni insieme al lavoro dei campi. Il pacco di cambiali da firmare era pronto, come pronti erano i telai nuovi fiammanti che aspettavano solo di essere messi in azione. Così fu! Seguirono due decenni di tanto lavoro e di altrettante soddisfazioni. L’innata curiosità di Gianni lo indusse ad entrare sempre più in “armonia” con le sue macchine, per capire tutte le loro potenzialità e metterle a frutto al fine di ricavare un prodotto sempre più innovativo e ricercato. Questo fece diventare la sua, un’azienda test della Nuova Pignone, ditta produttrice delle macchine.

Più tardi il richiamo della professione fu talmente forte che il Nenciarini si identificò nell’intera categoria dedicandosi al terzo settore con la finalità di restituire la meritata dignità agli artigiani del comparto pratese. Ben presto, dopo che gli fu riconosciuto prestigio, carisma e determinazione, fu messo a capifila diventando presidente di Confartigianato Prato per ben due mandati: dal 1997 al 2005. Dal 2000 fu anche vice presidente della Camera di Commercio di Prato.

Poco prima della fine del millennio il settore manifatturiero pratese subì una fortissima crisi che fece perdere il lavoro quasi la metà degli oltre 50mila occupati. Il distretto di Prato era il quarto contribuente a livello nazionale, per cui la redazione de “Il Rosso e il Nero” il programma di Rai Due condotto da Michele Santoro, pose attenzione a questo fenomeno. Gianni Nenciarini, già presidente di Confartigianato, insieme ad altri portavoce fu invitato a partecipare in diretta alla trasmissione. Fu così che con la tempra e la concretezza del “contadino di Vergaio” (come ama definirsi lui) espresse le sue considerazioni portando avanti le ragioni di tutta la categoria. In studio c’era ospite anche la signora Marina Salomon moglie di Luciano Benetton che conosceva molto bene la situazione della Piana del Bisenzio e avallò la tesi di Gianni. Quella trasmissione di Santoro fu memorabile e la vittoria immediata fu che l’audience salì a dismisura battendo anche la partita di coppa del Torino trasmessa su un’altra rete Rai. In quanto alla vittoria in assoluto del comparto del Tessile pratese, forse, un giorno, arriverà anche quella, ci vorrà tempo, determinazione e persone ricche di valori. Come di grande valore è l’artigliano, che dedica la vita al lavoro manuale e che, purtroppo, fra qualche anno si estinguerà se la Politica e le Istituzioni non ci porranno la loro attenzione.

Questo è Giovanni (Gianni) Nenciarini, il tessitore, il presidente, “Il Nencia”, il mio amico da oltre dieci anni, un uomo tutto di un pezzo. Anche quando, improvvisamente, un destino avverso gli ha reciso di netto l’ordito lungo la strada, lui, da grande maestro è riuscito a riannodare tutti i fili. E adesso, a settantadue anni, ancora entusiasta della vita, sta proseguendo impavido il suo cammino.

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