di Sandro Giannessi
giugno 2024
In collaborazione col dottor Mario Lombardi, Direttore Gastroenterologia Ospedale San Jacopo
Il cancro del colon-retto è il tumore più diffuso in Italia. Considerando separatamente i due sessi, è il secondo più comune nelle donne e il terzo negli uomini. Ha origine quasi sempre da polipi, tumori benigni dovuti al proliferare delle cellule della mucosa intestinale, che impiegano alcuni anni per trasformarsi in forme maligne. È in questa finestra temporale che lo screening consente di fare una diagnosi precoce ed eliminare i polipi prima che abbiano acquisito caratteristiche pericolose. I polipi, infatti, possiedono due proprietà che li rendono facili da individuare: tendono a sanguinare e sono visibili sulla superficie. Il test di screening attualmente in uso è la ricerca del sangue occulto nelle feci, che è lo standard in quasi tutte le regioni. La colonscopia vera e propria in Italia è consigliata soltanto in una seconda fase, se la ricerca del sangue occulto nelle feci ha dato esito positivo. Non è indicata per i programmi di screening la cosiddetta colonscopia virtuale, che in realtà è una vera e propria TAC (TAC del colon).
La ricerca del sangue occulto
L’esame consiste nella ricerca di tracce di sangue non visibili a occhio nudo in un piccolo campione di feci. In media, per ogni 100 persone che fanno l’esame, 5 risultano positive. Non tutte, però, avranno polipi: le tracce di sangue possono essere dovute per esempio a emorroidi o ulcere o anche ad un sanguinamento nel tratto digestivo superiore. L’esame non sempre è in grado di rilevare la presenza di un polipo: può infatti capitare che un polipo o una lesione tumorale siano presenti ma non sanguinino il giorno dell’esame.
Per questo è importante ripetere lo screening alla periodicità consigliata.
Chi lo deve fare e quando?
La ricerca del sangue occulto nelle feci (in sigla SOF) viene consigliata dal Ministero della Salute ogni due anni nelle persone tra i 50 e i 69 anni. L’ASL Toscana Centro partecipa attivamente ai programmi di screening indetti dalla Regione Toscana, inviando periodicamente l’invito ad eseguire il test. IL Kit relativo viene consegnato dal medico di medicina generale o nelle farmacie aderenti Purtroppo nelle nostre zone l’adesione allo screening non supera il 50%.
Che cosa succede se è positivo?
In caso di presenza di sangue occulto, il protocollo invita a sottoporsi a una colonscopia. Questo esame, che viene eseguito gratuitamente in ospedale, è in grado di confermare o escludere la presenza di polipi. Nel primo caso, consente di rimuoverli nella stessa seduta. Nell’eventualità che la colonscopia individui la presenza di un polipo da asportare chirurgicamente il paziente viene inserito nel percorso chirurgico con ambulatorio dedicato tutti i mercoledì (ambulatorio B6 del San Jacopo).
Quali sono i vantaggi?
I programmi di screening per la diagnosi precoce dei tumori colon rettali si traducono in una riduzione della mortalità per cancro al colon del 45% E’ evidente pertanto l’assoluta importanza di aderire al programma come proposto dalla ASL: partecipate allo screening quando siete invitati!